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Eastwood a Obama: "È tempo di farti da parte"

Il regista americano ha attaccato il presidente Usa in uno show a sorpresa alla convention repubblicana

Clint Eastwood

31.08.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni
Della sua fede repubblicana non ha mai fatto mistero, smentendola o celandola. Iscritto nelle file del partito dell'elefantino fin dal 1951, Clint Eastwood ha infatti pubblicamente appoggiato i candidati repubblicani alla presidenza fin dai tempi di Eisenhower, passando quindi per Nixon (sia nel 1968 sia nel 1972), Reagan nel 1980, fino a John McCain nel 2008, sostenendo inoltre il collega Schwarzenegger nelle campagne elettorali governative della California nel 2003 e nel 2006. Si dice addirittura che Bush gli offrì la carica della vicepresidenza nel 1989. Ma l'intervento di ieri sera dell'acclamato regista di film come Un mondo perfetto, Mystic River o Gran Torino alla convention repubblicana di Tampa, Florida, in cui il mormone Mitt Romney ha ufficialmente accettato di essere il principale avversario di Barack Obama alla presidenza, ha scatenato reazioni di incredulità e polemiche di ogni genere non solo nel mondo dello spettacolo statunitense (e forse in Italia più che altrove, ma sulla errata ricezione di Eastwood nel nostro paese si potrebbero scrivere saggi interi).

In un vero e proprio show di una decina di minuti sullo sfondo delle immagini del Buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone, l'ottantaduenne Eastwood ha infatti improvvisato un monologo rivolto a una sedia vuota a rappresentare proprio il Presidente americano in carica “Ho qui davanti a me Barack Obama”, ha esordito l'attore regista, “e ho un paio di domande da porgli”. Ha quindi ricordato la serata di tre anni e mezzo fa che incoronò Obama e in cui tutti (anche egli stesso) piangevano di gioia. Per poi cominciare ad attaccare, sottolineando come quello che oggi lo fa disperare sono i ventitré milioni di disoccupati, una tragedia vera a cui questa amministrazione non ha saputo porre rimedio. E concludere dicendo come sia quindi giunto il momento per un uomo d'affari, “uno stellare businessman”. Il tempo, insomma, che Obama si faccia da parte per far posto a Romney e a Ryan.

Una performance accolta con grande entusiasmo dal pubblico del Tampa Bay Times Forum che ha più volte accompagnato con veri e propri boati alcuni passaggi del discorso di Eastwood. Diverse invece le reazioni del mondo di Hollywood che su twitter ha commentato duramente l'intervento del regista Premio Oscar. Come nel caso del critico Roger Ebert (che l'ha definito triste e patetico, oltre che abietto nei suoi stessi confronti). Ma la risposta più brillante arriva dallo stesso Obama che ha postato una sua foto di schiena seduto sulla poltrona presidenziale con la frase “Questo posto è occupato”, ironizzando sulla sedia vuota a cui il (comunque) grande Clint si era rivolto nel suo discorso.