Della sua fede repubblicana non ha mai fatto mistero, smentendola
o celandola. Iscritto nelle file del partito dell'elefantino fin dal
1951, Clint Eastwood ha infatti pubblicamente appoggiato i candidati
repubblicani alla presidenza fin dai tempi di Eisenhower,
passando quindi per Nixon (sia nel 1968 sia nel 1972), Reagan nel
1980, fino a John McCain nel 2008, sostenendo inoltre il collega Schwarzenegger nelle campagne elettorali governative della California
nel 2003 e nel 2006. Si dice addirittura che Bush gli offrì la
carica della vicepresidenza nel 1989. Ma l'intervento di ieri sera
dell'acclamato regista di film come Un mondo perfetto, Mystic
River o
Gran Torino alla
convention repubblicana di Tampa, Florida, in cui il mormone Mitt
Romney ha ufficialmente accettato di essere il principale avversario
di Barack Obama alla presidenza, ha scatenato reazioni di incredulità
e polemiche di ogni genere non solo nel mondo dello spettacolo
statunitense (e forse in Italia più che altrove, ma sulla
errata ricezione di Eastwood nel nostro paese si potrebbero scrivere
saggi interi).
In un vero e proprio show di una decina di
minuti sullo sfondo delle immagini del Buono,
il brutto e il cattivo
di Sergio Leone, l'ottantaduenne Eastwood ha infatti improvvisato un
monologo rivolto a una sedia vuota a rappresentare proprio il
Presidente americano in carica “Ho qui davanti a me Barack Obama”,
ha esordito l'attore regista, “e ho un paio di domande da porgli”.
Ha quindi ricordato la serata di tre anni e mezzo fa che incoronò
Obama e in cui tutti (anche egli stesso) piangevano di gioia. Per poi
cominciare ad attaccare, sottolineando come quello che oggi lo fa
disperare sono i ventitré milioni di disoccupati, una tragedia
vera a cui questa amministrazione non ha saputo porre rimedio. E
concludere dicendo come sia quindi giunto il momento per un uomo
d'affari, “uno stellare businessman”. Il tempo, insomma, che Obama si
faccia da parte per far posto a Romney e a Ryan.
Una
performance accolta con grande entusiasmo dal pubblico del Tampa Bay
Times Forum che ha più volte accompagnato con veri e propri
boati alcuni passaggi del discorso di Eastwood. Diverse invece le
reazioni del mondo di Hollywood che su twitter ha commentato
duramente l'intervento del regista Premio Oscar. Come nel caso del
critico Roger Ebert (che l'ha definito triste e patetico, oltre che
abietto nei suoi stessi confronti). Ma la risposta più
brillante arriva dallo stesso Obama che ha postato una sua foto di
schiena seduto sulla poltrona presidenziale con la frase “Questo
posto è occupato”, ironizzando sulla sedia vuota a cui il
(comunque) grande Clint si era rivolto nel suo discorso.


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Eastwood a Obama: "È tempo di farti da parte"
Il regista americano ha attaccato il presidente Usa in uno show a sorpresa alla convention repubblicana

31.08.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni