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E il calcio torna in tv

La domenica calcistica torna alla normalità con l'iniziazione di Mentana alla notizia sportiva. E il pubblico rivive il calcio senza inutili giri di parole.

Enrico Mentana

24.11.2005 - Autore: Seralisa Carbone
Se c’è una querelle televisiva di cui tutti abbiamo memoria è sicuramente quella legata alle incalzanti polemiche che negli ultimi anni hanno travolto il Festival della Canzone italiana. Sanremo è cosa nazional-popolare, il pubblico ha ben chiaro cosa vuole, e più i direttori artistici distoglievano l’attenzione dalle canzoni, più gli italiani sceglievano di cambiare canale: esemplare risposta ad un insoddisfatto bisogno di quello spettacolo negato nella sua essenza e diluito da troppe variazioni sul tema.

Se la digressione, come la storia della tv insegna, non è premiata dal pubblico, sembra quasi incredibile che la sostituzione di Bonolis con Mentana, in quel di “Serie A”, abbia suscitato così tanto scalpore trasformandosi in un vero e proprio caso. Anche il pallone è faccenda di pubblico dominio, indiscutibilmente più delle canzoni.

Dalla trasmissione di aggiornamento calcistico la gente si aspetta notizie essenziali in tempo reale, immagini rappresentative e pochi brevi commenti a capire l’andazzo della domenica in corso, poiché in ballo c’è sia la suprema passione per la disciplina più amata e popolare, sia la rapida scansione delle proprie possibilità di gioco, fondate sulla spietata e repentina logica dell’1 X 2.

L’eretico Bonolis, invece, ha voluto portare il suo “senso della vita” in un contesto che, già spettacolare per essenza, non necessita di ulteriore spettacolarizzazione, macchietta o prosopopea. Visti gli scarsi risultati dello sfortunato predecessore, Enrico Mentana arriva provvidenziale a sanare una questione a lungo dibattuta, premiato da uno share di 24 milioni di italiani calato a 16 proprio col passaggio del testimone ai comici della Gialappa’s, a confermare che il calcio è già spettacolo e l’annacquamento non riscuote interesse.

Se per Bonolis quest’avventura ha rappresentato un ostacolo notevole alla perpetua ascesa che, da “Bim Bum Bam” ad oggi, ha caratterizzato il suo percorso professionale, per Mentana Serie A incarna un nuovo motivo di vanto, un’esperienza che aggiunge e non toglie,  e che arricchisce una carriera da oggi più variegata.

Il taglio della nuova conduzione, decisamente più giornalistico ed essenziale, riconduce il pubblico al senso primo ed ultimo del calcio, vale a dire ad esso stesso, e non osa trasformarlo in “spunto” o “pretesto” per pletoriche riflessioni o inefficaci digressioni  che in altra sede sarebbero meglio apprezzate.

Tante grazie a Mentana, dunque, per averci restituito la domenica dei gol  così come ci piace viverla e per aver spezzato il cupo incantesimo che, per qualche tempo, ne ha imprigionato l’essenza nell’inappropriata torre di uno spettacolo feriale e decisamente fuori tema. 

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