E alla fine arriva Machete

Ex-Con diventato Icon, questo è Danny Trejo, un uomo che ha passato un lungo periodo della sua vita entrando e uscendo dal carcere e che adesso è diventato un’icona di un certo cinema di genere, quello Grindhouse amato da gente come Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.

Ed è proprio con il regista di Sin City, che Trejo torna a lavorare in Machete, pellicola presentata fuori concorso al sessantasettesimo Festival di Venezia : “E' un personaggio su cui ho iniziato a lavorare già quando stavo girando Desperado – rivela il regista, che aveva già girato parte del film integrandolo nel trailer fasullo abbinato a Planet Terror – Danny era perfetto per interpretarlo: di solito gli attori interpretano i duri, lui invece è un duro per davvero”.

Sullo schermo Trejo è circondato dalle bollenti Jessica Alba e Michelle Rodriguez, bellissime e spietate: “Adoro Machete – afferma l’attore – perché è un tipo incorruttibile che non si tira indietro. Mi sento incredibilmente fortunato ad aver incontrato Robert, gli devo tutto”. Machete ruota intorno alla vendetta del protagonista dopo che i criminali gli hanno sterminato la famiglia: arrivare in cima alla lista di cattivi a cui deve farla pagare non sarà facile. D’un tratto Rodriguez inserisce anche l’orgoglio messicano esplorando come gli immigrati possono diventare vittime dei politici corrotti.

In arrivo nelle sale dal 6 maggio, Machete è anche interpretato da Robert De Niro (nei panni di un senatore tanto bastardo quanto goffo), Lindsay Lohan (suora fetish armata fino ai denti), Don Johnson e – udite udite – Steven Seagal in un ruolo da villain perfetto per rilanciare la sua carriera.