Downey Jr.: "Perdonate Mel Gibson"

Robert Downey Jr. ha restituito il favore a Mel Gibson. Durante il weekend si è tenuta la 25ma cerimonia di consegna dell'American Cinematheque Award, che ogni anno premia “uno straordinario artista nell'industria dell'intrattenimento” e il suo contributo all'arte del cinema. Quest'anno è toccato a Downey Jr., e Gibson è salito sul palco per consegnare il premio: “Sei mio amico – ha detto l'attore e regista – Un bravo ragazzo con un grande cuore”.

Downey ha preso in seguito la parola per ringraziare Gibson: “Ho chiesto a Mel di presentare questo premio per una ragione: quando non riuscivo a tornare sobrio, lui mi disse di non perdere la speranza e cercare la mia fede. E non trovavo un lavoro, perciò mi scelse per il ruolo principale di un film che era stato sviluppato per lui – ammette, riferendosi a “The Singing Detective”, prodotto da Gibson – Ha mantenuto un tetto sopra la mia testa e cibo in tavola e, più di tutto, mi ha detto che se avessi accettato la responsabilità dei miei errori e la parte brutta della mia anima – nelle sue parole, abbracciare il cactus – se avessi abbracciato il cactus abbastanza a lungo sarei diventato un uomo”.

Downey ha concluso tra gli applausi: “L'ho fatto e ha funzionato. In cambio mi ha chiesto solo che un giorno aiutassi il prossimo in qualche modo. Penso che all'epoca non immaginasse che il prossimo sarebbe stato lui. In questa speciale occasione vorrei chiedervi di unirvi a me, a meno che non siate senza peccato e in questo caso avete scelto l'industria sbagliata, nel perdonare il mio amico per le sue azioni passate e nell'offrirgli la stessa seconda chance che avete dato a me, permettendogli di contribuire ancora alla nostra arte senza vergogna. Ha abbracciato il cactus abbastanza a lungo”. Gibson si è commosso e il pubblico ha accolto con favore il discorso, ma resta da vedere se, al di là delle serate mondane, la buona gente di Hollywood sarà davvero disposta a mettere una pietra sopra ai recenti scandali e lasciare che Gibson torni al lavoro.

Fonte: Entertainment Weekly