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Dopofestival: nel segno di Gnocchi
Una Ventura strepitosa, un impalpabile Giorgino, il caustico Gnocchi e uno strepitoso Crozza-Pavarotti.

07.03.2002 - Autore: Roberto Denaro
Una Ventura strepitosa ed un impalpabile Giorgino in questa seconda serata del Dopofestival, teatro come mai daccese discussioni ed altrettanto animate polemiche. Ancora una volta la giuria popolare è terminata nellocchio del ciclone, oggetto delle feroci critiche degli ospiti, primo fra tutti quel Mughini, acerrimo nemico del giudizio popolare che, a suo dire, penalizzava oltremodo la musica di qualità a vantaggio di canzoni commerciali e di facile ascolto. Un fantasma fino a questo momento Giorgino che, per dare un senso alla sua ectoplasmatica presenza, cercava di dare un taglio giornalistico ad un peraltro interessante Blob dei peggior momenti (o migliori, dipende dai punti di vista) della kermesse canora vera e propria. Ciò non giustificava linvestimento fatto dalla Rai su di lui ma, si sa, le logiche che stanno dietro alla scelta del cast di Sanremo spesso sfuggono ai più...
Più brillante rispetto alla prima puntata ledicola di Ippoliti, facilitato dal fatto che aprire la trasmissione, a quella ora, garantiva sicuramente alla rubrica maggiore ascolto che chiudere la stessa a tarda notte. Per il resto, il noto stilista Cavalli si lanciava in giudici entusiastici per il look e la personalità della Belvedere, mentre era praticamente ignorata la Arcuri, nonostante fosse intervenuta quasi da subito in trasmissione. Prima polemica della serata, i giornalisti presenti in sala si scagliavano contro il voto della giuria (ci risiamo) che premiava oltre misura alcuni giovani, ritenuti (purtroppo a ragione n.d.r.) cloni di artisti già affermati (vedi Syria ed i Lunapop).
Superlativo, come al solito, il caustico Gnocchi, vero punto di forza del Dopofestival con la sua tagliente ironia ed i surreali servizi giornalistici. Un Baudo sempre più accentratore (addirittura istrionico in alcuni atteggiamenti), mentre divampava la polemica contro il sistema di votazione 2002, era pronto a prendere la parola continuamente, per difendere la sua \'creatura\' sanremese dagli attacchi della carta stampata, a sua volta attaccata dai giornalisti di radio ed internet, che a loro volta protestavano contro levidente ghettizzazione subita. Insomma il solito tutti contro tutti, momento televisivo che i fatti dimostrano tanto piacere al pubblico.
Strepitoso, malgrado il pochissimo spazio messogli a disposizione, il tenore Crozza-Pavarotti, sveglio e spiritoso nel rispondere a Pippo che lo accusava, scherzosamente, di eccessiva volgarità: \"Prova tu a stare in collegamento per sette ore con barba, baffi e pancia finti!\" Impagabile.
Il Dopofestival 2002 è una trasmissione godibile che stenta però a decollare, nonostante la bravura della Ventura e la professionalità del Pippo nazionale. E Giorgino?
Per il momento non pervenuto anche se, per il giornalista del tg1, ci sono ancora due puntate per cercare il riscatto.
Stendiamo un velo pietoso, invece, sullultima battuta della serata, quando Baudo \'il conservatore\', come risposta alla polemica di Pierluigi uova marce Diaco, urlava un incredibile \"viva la libertà\".
Che tempi...