A ben guardare, forse questo lungometraggio si pone come pietra di
paragone tra il cinema del passato e quello futuro: per la prima volta infatti
ci troviamo di fronte alla suggestione consolidata e portante di tematiche
esistenzialistiche che vengono invece sfruttate non per realizzare un’opera
autoriale (anche se Kelly sembra in alcuni momenti esagerare in questo senso),
ma per muoversi dentro il prodotto di genere caricandolo di un ulteriori sensi
e riferimenti. Un horror di certo “sui generis”, che si muove sinuoso verso
delle derivazioni inaspettate che molto si avvicinano ad una rielaborazione
concettuale del genere stesso.


NOTIZIE
Donnie Darko
Il film di Richard Kelly possiede anche alcuni fattori estetici che provocano se non spavento quanto meno il senso di angoscia che è caratteristica specifica dell'horror

17.10.2006 - Autore: Adriano Ercolani