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Donnie Brasco: i vent'anni del cult con Johnny Depp e Al Pacino

Uno dei più celebri polizieschi degli anni '90 compie vent'anni: riscopriamo il classico interpretato da Johnny Depp e Al Pacino

Donnie Brasco

28.02.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
È incredibile che siano già passati vent'anni dall'uscita di Donnie Brasco, l'acclamato poliziesco di Mike Newell (uscito il 28 febbraio 1997 in USA) che metteva fianco a fianco due icone come Johnny Depp e Al Pacino. Due icone di due epoche diverse del cinema americano riunite in una storia appassionante e vera: quella di Joseph D. Pistone, poliziotto sotto copertura che, negli anni '70, si infiltrò in una famiglia mafiosa di New York sotto il falso nome di Donnie Brasco, e contribuì a smantellare l'organizzazione criminale.



Ma Donnie Brasco non è solo un riuscito poliziesco la cui atmosfera rimanda ai classici anni '70 come Serpico (non a caso interpretato da Pacino), è anche un film sull'amicizia. In particolare quella impossibile tra uno sbirro e un mafioso di bassa lega. Un'amicizia tragica e destinata a finire tragicamente, ma necessaria per far comprendere la trasformazione pericolosa di Joseph/Donnie, da poliziotto sotto copertura a mafioso riluttante. D'altro canto, Pistone rimase sotto copertura per sei anni e questo ebbe delle ripercussioni psicologiche su di lui.



Il progetto del film nacque grazie a Louis DiGiaimo, casting director di Barry Levinson e amico d'infanzia di Pistone, che fu chiamato a fare da consulente proprio all'autobiografia del poliziotto. Tramite lui, la compagnia di Levinson comprò i diritti del libro e ingaggiò Paul Attanasio (Quiz Show, Rivelazioni) alla sceneggiatura. Donnie Brasco avrebbe dovuto uscire in origine nel 1991, ma fu rimandato perché non uscisse a ridosso di Quei bravi ragazzi. Inizialmente doveva essere diretto da Stephen Frears e tra gli attori considerati per Donnie ci furono Tom Cruise, John Travolta e Andy Garcia. Quando riemerse nel 1996, Frears venne rimpiazzato da Mike Newell, scelto per via del successo di Quattro matrimoni e un funerale. Depp venne selezionato per il suo aspetto vagamente italiano e anche perché era stato consigliato da Pacino.



Il risultato è una delle coppie allievo/mentore più riuscite del cinema americano, un connubio di attori perfetto che fa già metà del lavoro. Intorno a loro troviamo un cast di tutto rispetto: Paul Giamatti, Anne Heche, Tim Blake Nelson, Bruno Kirby e Michael Madsen. Ma l'attenzione è tutta focalizzata proprio su quel rapporto maledetto: più Donnie scende negli abissi del crimine e sale la scala di potere della mafia, più l'affetto per “Lefty” Ruggiero diventa profondo e reale.



Newell ricostruisce la New York anni '70 con precisione chirurgica, affidando al direttore della fotografia Peter Sova il compito di distinguere tra Manhattan e Brooklyn utilizzando diverse palette di colori – da una parte blu e rossi brillanti, dall'altra i toni del marrone. A completare l'opera una colonna sonora di classici d'epoca, da “One Way or Another” e “Heart of Glass” dei Blondie a “Disco Inferno” dei The Trammps.



Vent'anni dopo, Donnie Brasco resta esattamente quello che era vent'anni fa: un classico moderno del cinema di gangster, un racconto sull'amicizia vera, sull'amicizia tradita e sulle drammatiche conseguenze di una bugia. Ma soprattutto resta uno dei più coinvolgenti biopic mai realizzati, in cui stile e sostanza navigano insieme, a braccetto, nel mare magnum del grande cinema di genere. Che ve lo diciamo a fare.