Dieci anni senza Paul Newman, uno dei più grandi divi di Hollywood. Occhi di ghiaccio, sguardo penetrante, fascino irresistibile: è rimasto un punto fermo nel cinema per quasi cinquant'anni. Ha costruito un immaginario, stregato il pubblico, con il suo viso da bravo ragazzo e lo spirito ribelle. Il suo talento era già cristallino nel 1956, quando interpretò il pugile Rocky Graziano in Lassù qualcuno mi ama di Robert Wise. I più giovani forse lo conoscono meglio nel suo canto del cigno, la struggente ultima apparizione in Era mio padre, una storia di famiglia e di gangster. Newman detiene un record particolare: è l'unico attore ad aver vinto prima l'Oscar alla carriera e poi quello per il miglior protagonista ne Il colore dei soldi. Ecco cinque film per ricordarlo e rendergli omaggio.
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Lo spaccone (di Robert Rossen,1961)
Storia di biliardo e di uomini ambiziosi. Un giovane campione è disposto a tutto pur di diventare il numero uno, anche a sacrificare la propria vita. A cavallo tra noir e semi-documentario, Lo spaccone è una parabola esistenziale di rara efficacia. Per il "sequel" ci avrebbe pensato Martin Scorsese nel 1986, con il già citato Il colore dei soldi. Qui Paul Newman è il fuoriclasse sul viale del tramonto, mentre Tom Cruise è la ruspante recluta pronta a superare il maestro. Per Newman arriva la statuetta, in un'opera dal ritmo frenetico, dove le generazioni si incontrano e la New Hollywood si fonde con l'epoca d'oro del cinema.
Guarda le foto: Il colore dei soldi 30 anni dopo, riscopriamo l'epica sfida tra Paul Newman e Tom Cruise
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Nick mano fredda (di Stuart Rosenberg,1967)
Uno dei più famosi prison movie di sempre. Un perditempo viene condannato a due anni di lavori forzati per aver spaccato dei parchimetri mentre era ubriaco. È l'inizio di un calvario. Nick mano fredda è un grido di libertà, un inno alla fiducia reciproca, al cameratismo. Newman offre un'interpretazione "fisica", dove a piegarsi è il corpo ma non lo spirito. Da antologia il dialogo tra il protagonista e la madre, che non può far nulla davanti all'anima anarchica del figlio. Un cinema solido, travolgente, che oggi non si fa più.
![](fileadmin/mediafiles/film/generici/201809/images/670x368/Butchcassidy.jpg?n=0.4327180456492379)
Butch Cassidy (di George Roy Hill,1969)
L'epopea western dei due fuorilegge Butch Cassidy e Sundance Kid. Nel racconto storico si sentono gli echi attuali del Sessantotto, la necessità di ribellarsi, di sconvolgere la tradizione. La coppia formata da Newman e Robert Redford ha reso il film leggendario, con la canzone Raindrops Keep Fallin' On My Head, che fa ancora sognare. Il mito della frontiera trova il suo crepuscolo, e i due eroi (rappresentati come dei bambini troppo cresciuti) restano vittima di un mondo in continuo cambiamento. Con un prequel: Il ritorno di Butch Cassidy & Kid, realizzato nel 1979 da Richard Lester.
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La stangata (George Roy Hill,1973)
Newman e Redford di nuovo insieme. Truffe, assassini, atmosfere noir e una sequenza iniziale indimenticabile. La macchina da presa segue i piedi di un uomo che sale le scale ed entra in una bisca clandestina. È solo una comparsa, nella vicenda non lo vedremo quasi più. Gli ingredienti del successo sono la grande alchimia tra gli attori e un divertimento ammiccante, con atmosfere vintage. Sette premi Oscar e successo globale, con la hit The Entertainer di Scott Joplin rimasta in vetta alle classifiche per mesi.
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Il verdetto (di Sidney Lumet,1982)
L'opposto de Lo spaccone, l'immagine di un uomo distrutto che cerca di redimersi. Un avvocato di Boston, che preferisce l'alcool alla legge, difende senza compenso i diritti di una donna finita in coma dopo l'anestesia. Il paziente solo contro il potere dell'ospedale, il dito puntato contro la malasanità. Il campo di battaglia è il tribunale, ma in gioco c'è molto di più: l'onore di un anziano ancora pieno di passione, gli errori del passato tenuti a freno dalla volontà di redimersi. Straordinario Newman.
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Lo spaccone (di Robert Rossen,1961)
Storia di biliardo e di uomini ambiziosi. Un giovane campione è disposto a tutto pur di diventare il numero uno, anche a sacrificare la propria vita. A cavallo tra noir e semi-documentario, Lo spaccone è una parabola esistenziale di rara efficacia. Per il "sequel" ci avrebbe pensato Martin Scorsese nel 1986, con il già citato Il colore dei soldi. Qui Paul Newman è il fuoriclasse sul viale del tramonto, mentre Tom Cruise è la ruspante recluta pronta a superare il maestro. Per Newman arriva la statuetta, in un'opera dal ritmo frenetico, dove le generazioni si incontrano e la New Hollywood si fonde con l'epoca d'oro del cinema.
Guarda le foto: Il colore dei soldi 30 anni dopo, riscopriamo l'epica sfida tra Paul Newman e Tom Cruise
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Nick mano fredda (di Stuart Rosenberg,1967)
Uno dei più famosi prison movie di sempre. Un perditempo viene condannato a due anni di lavori forzati per aver spaccato dei parchimetri mentre era ubriaco. È l'inizio di un calvario. Nick mano fredda è un grido di libertà, un inno alla fiducia reciproca, al cameratismo. Newman offre un'interpretazione "fisica", dove a piegarsi è il corpo ma non lo spirito. Da antologia il dialogo tra il protagonista e la madre, che non può far nulla davanti all'anima anarchica del figlio. Un cinema solido, travolgente, che oggi non si fa più.
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Butch Cassidy (di George Roy Hill,1969)
L'epopea western dei due fuorilegge Butch Cassidy e Sundance Kid. Nel racconto storico si sentono gli echi attuali del Sessantotto, la necessità di ribellarsi, di sconvolgere la tradizione. La coppia formata da Newman e Robert Redford ha reso il film leggendario, con la canzone Raindrops Keep Fallin' On My Head, che fa ancora sognare. Il mito della frontiera trova il suo crepuscolo, e i due eroi (rappresentati come dei bambini troppo cresciuti) restano vittima di un mondo in continuo cambiamento. Con un prequel: Il ritorno di Butch Cassidy & Kid, realizzato nel 1979 da Richard Lester.
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La stangata (George Roy Hill,1973)
Newman e Redford di nuovo insieme. Truffe, assassini, atmosfere noir e una sequenza iniziale indimenticabile. La macchina da presa segue i piedi di un uomo che sale le scale ed entra in una bisca clandestina. È solo una comparsa, nella vicenda non lo vedremo quasi più. Gli ingredienti del successo sono la grande alchimia tra gli attori e un divertimento ammiccante, con atmosfere vintage. Sette premi Oscar e successo globale, con la hit The Entertainer di Scott Joplin rimasta in vetta alle classifiche per mesi.
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Il verdetto (di Sidney Lumet,1982)
L'opposto de Lo spaccone, l'immagine di un uomo distrutto che cerca di redimersi. Un avvocato di Boston, che preferisce l'alcool alla legge, difende senza compenso i diritti di una donna finita in coma dopo l'anestesia. Il paziente solo contro il potere dell'ospedale, il dito puntato contro la malasanità. Il campo di battaglia è il tribunale, ma in gioco c'è molto di più: l'onore di un anziano ancora pieno di passione, gli errori del passato tenuti a freno dalla volontà di redimersi. Straordinario Newman.
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