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DeVito: "Il doppiaggio? Un lavoro da italiano!"

Danny DeVito presta la voce a "Lorax - Il guardiano della foresta", anche in italiano, tedesco, spagnolo e russo. Lo abbiamo intervistato

Lorax - Danny DeVito

10.03.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
“L’unico modo per doppiare un film d’animazione è essere italiano!”. Anche nel nostro paese sentiremo la voce di Danny DeVito in “Lorax – Il guardiano della foresta”, nuovo film d’animazione della Universal Pictures e della Illumination Entertainment, tratto dal Dr. Seuss. “Sebbene non sia celebre come ‘Horton’ o ‘Il Grinch’ , ‘Lorax’ è uno dei miei libri preferiti di Seuss – racconta l’attore – E’ stato bandito in alcune parti d’America per via del suo aspetto profetico. Un messaggio ambientale chiaro, tenere gli occhi aperti e pensare alle conseguenze delle nostre azioni. Cosa che gli industriali non gradirono. È stato scritto quaranta anni fa, oggi è ancora attualissimo”.



Quello di DeVito in "Lorax" è un super lavoro, dato che ha doppiato il personaggio anche in tedesco, castellano, sudamericano e russo: “Non parlo queste lingue, ma posso strimpellare un po’ di italiano. Quando dai vita a un personaggio con la tua voce, devi essere pronto a catturarne l’energia. Quindi ti ritrovi a gesticolare parecchio: ecco perché dico che bisogna essere come un italiano per fare doppiaggio".

Come è andata, dunque, l’esperienza con la lingua?
Prima di tutto ho lavorato molto seriamente sull’accento, cercando di adattare la mia performance nella stessa qualità di come l’avevo rappresentato in inglese. È stato difficile, ma mi sono anche divertito. Avevo due insegnanti che mi seguivano costantemente: Fiamma ed Eliana, che sono venute dall’Italia per lavorare con me. Insieme abbiamo ripetuto insieme ogni battuta. In realtà io non parlo italiano come voi, lo parlo come un piccione! Posso ordinare la pasta, questo si. E naturalmente il vino rosso!”.
 
Qualche tempo fa, invece, ti abbiamo visto anche esibirti come cantante al fianco di Springsteen con “Glory Days”
Sono un rocker! Sono molto old school per quanto riguarda la musica. Adoro Bruce e non vedo l’ora di andare a uno dei suoi nuovi concerti. Sono stato un fan sin dall’inizio della sua carriera. Vengo da Asbury Park, una cittadina che è diventata famosa grazie a lui. Sono anche un fan degli Stones però e di Bob Dylan. Mi piace andare ai concerti, e ascoltare musica all’aperto mentre sorseggio un rum e coca.

Danny DeVito lorax intervista

In “Lorax” hai lavorato insieme a Zac Efron. Ti stimola lavorare con giovani superstar?

L’ho conosciuto meglio durante il tour promozionale e lo rispetto davvero perché è un gran professionista. Circondarmi di gente giovane è rivitalizzante. È una cosa che adoro.  

Da anni circola il rumor che a Hollywood vogliono rifare “La guerra dei Roses”…
Io non lo farei mai, quel film non è invecchiato. Va benissimo anche oggi.

Ma se lo rifacessi oggi, opteresti ancora per quel finale?
Certamente, ucciderei Michael e Kathleen anche prima della fine del film! Perché aspettare? (ride)

Danny DeVito lorax intervista

Hai prodotto “Pulp Fiction” quando ancora Quentin Tarantino non era famoso. Cosa è stato a convincerti a finanziare il film?
Non lo ho finanziato, ma ho fatto un accordo con Quentin, prima ancora che finisse di lavorare a “Le iene”. Ho scommesso su di lui subito, avrei voluto addirittura produrre il suo primo film. Quando lo ho incontrato mi ha raccontato l’inizio delle tre storie di “Pulp Fiction”, dopo un po’ gli ho detto: “Fermati. Mi hai convinto!”. Un anno dopo ho ricevuto il copione, composto da centocinquantacinque pagine! A quel punto ho tremato, pensando fosse davvero troppo lungo. Ricordo ancora la prima volta che lo ho letto: mia moglie mi sentiva ridere dall’altra stanza. Pensava fossi uscito di testa. A quel punto sono andato a parlare con uno Studio e loro non hanno approvato il copione.

Come mai?

Gli ho chiesto il perché, mi hanno risposto: “Perché è troppo violento”. E io: “Ma se avete appena prodotto ‘Cliffhanger’ con Stallone che uccide qualunque cosa si muove?”. Ricordo che ero quasi in piedi sul tavolo... Mi hanno chiesto di andarmene e a quel punto mi sono rivolto a Harvey Weinstein, che è un tipo davvero intelligente e lo ha prodotto subito. È questa è la storia di “Pulp Fiction”.

Lorax – Il guardiano della foresta”, in uscita il 1 giugno, sarà distribuito dalla Universal Pictures.

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