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"DATECI ASCOLTO", LA TV CHE VIAGGIA

"Dateci Ascolto", trasmissione in onda ogni Domenica alle 23.25 sulla neonata LA7, è indubbiamente un classico esempio di televisione innovativa, costruita interamente "on the road".

pullman

14.03.2003 - Autore: Roberto Denaro
Dateci Ascolto, trasmissione in onda ogni Domenica alle 23.25 sulla neonata LA7, è indubbiamente un classico esempio di televisione innovativa, costruita interamente on the road. Lintero programma è incentrato sulle vicende di cinque ragazzi, sconosciuti al grande pubblico, che scorrazzano in pullman in giro per lItalia, impegnati a fare interviste per scoprire (se poi davvero esiste realmente una risposta a questo quesito N.d.R.) come si fa una buona televisione e, soprattutto, qual è il sistema migliore per riuscire, per lappunto, a fare ascolto. Il programma si apre con una simpatica e curiosa sigla di testa, nel corso della quale personaggi vip di vario genere (tra cui riconosciamo Veltroni, N.d.R.) raccomandano di dare ascolto ai 5, sigla che fa chiaramente intendere quale sarà il tema fondamentale del programma: la goliardia, accompagnata naturalmente allestrema spontaneità e naturalezza dei nuovi volti televisivi di LA7. Sin dallinizio appare chiaro qual è lunico vero, imprescindibile obiettivo dei nostri: Fare ascolto, in tutti i modi, a qualunque costo. Per questo, i cinque vivono le avventure più impensabili, passando dal lancio in paracadute dinizio puntata al travestitismo, tra una cena con Ambra e, sempre azzardando un po di più, uno spogliarello in pullman della sexy star Blondie. Alla lunga lidea, seppure originale, risulta un po monotona, non tanto per le situazioni proposte, che immaginiamo varieranno di puntata in puntata, quanto per leccessivo, ridondante, ricorrere a questo tormentone Ma questo secondo voi farà ascolto?; tormentone che, ossessivamente ripetuto nel corso della puntata potrebbe spingere molti a cambiare canale, il che, inevitabilmente, lo ridurrebbe, questo benedetto ascolto! A parte questa constatazione vanno sottolineati i meriti degli autori, nella scelta delle musiche, e degli stessi ragazzi, comunque lodevoli nel tentativo di cercare sempre di fare una tv originale, se è ancora possibile loriginalità in televisione, in questo proliferare di programmi fotocopia luno dellaltro. Ottima lidea di servirsi di guest star deccezione per spiegare cosa vuol dire e come si può fare televisione in Italia, con un Carlo Conti, utilizzato nellinedito mestiere di critico televisivo, davvero in grande forma. Una nota finale per la sigla di coda: lesilarante balletto inscenato dal gruppo sulle note di Ragazzo Fortunato, nota canzone di Jovanotti, bene illustra lo stato danimo di questi giovani neo conduttori che, in televisione, liberi di farsi il programma che vogliono, tutto possono fare tranne che lamentarsi della propria, invidiabile, condizione. Dategli Ascolto!  
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