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Da Arnold a Colin: il nuovo Atto di forza

Cronaca del remake di un classico della fantascienza moderna

Atto di forza

12.03.2012 - Autore: La Redazione
Sono passati ventidue anni da Atto di forza, uno dei classici assoluti della filmografia di Arnold Schwarzenegger. Un film tanto suo quanto del regista Paul Verhoeven, che subentrò a David Cronenberg e fu scelto dalla stessa star. Una collaborazione epocale, per un film che adattava un racconto di Philip K. Dick, autore di Blade Runner, con grande libertà, ma rispettandone l'assunto di base: non possiamo mai essere sicuri nel distinguere tra sogno e realtà.

L'impresa in cui si sono avventurati il regista Len Wiseman e la star Colin Farrell è dunque titanica: realizzare un nuovo Total Recall significa prendere atto dell'importanza dell'originale e sfidare le legioni di fan contrari all'operazione. Lo scopo: riprendere quel soggetto e adattarlo alle mutate condizioni socio-politico-economiche. Già, perché nel 1990 nessuno avrebbe potuto immaginare cose come l'Europa unita sotto un'unica moneta, la crisi economica e l'avanzare della Cina nello scenario internazionale.

Tutto questo si riflette in una trama che, prima di tutto, elimina la componente marziana e ambienta le vicende dell'operaio Douglas Quaid sullo sfondo dello scontro tra due superpotenze mondiali, Euromerica e New Shanghai. Da un lato, dunque, il blocco occidentale, governato col pugno di ferro dal presidente Vilos Cohaagen (Bryan Cranston), dall'altra quello orientale. Nel mezzo Quaid, che inizia ad avere incubi su un passato da spia che forse è frutto di un impianto di memoria artificiale. L'uomo si ritrova così a lottare per abbattere il regime di Cohaagen, insieme al leader della resistenza Kuato (Bill Nighy) e alla prostituta Melina (Jessica Biel). Nel cast anche l'immancabile moglie di Wiseman, Kate Beckinsale, nei panni della moglie di Quaid, e Ethan Hawke in un cameo.

“Adoro il film originale – ha dichiarato Farrell – ma la nostra storia è abbastanza diversa da meritare di essere raccontata”. L'attore assicura anche che lo sentiremo pronunciare la leggendaria battuta “Se io non sono io, allora chi diavolo sono?”. Insomma, un film diverso, ma abbastanza rispettoso da non fare infuriare i fan di Dick e del film di Verhoeven. Che alla fine, lo ammettano o meno, accorreranno a frotte. 

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