I registi M.Night Shyamalan e Tom Stoppard hanno collaborato alle prime sceneggiature rifiutate da George Lucas. Nell’aprile 2004, il progetto sembrò essere definitivamente cancellato dopo che Lucas aveva respinto lo script di Frank Darabont. Quella sceneggiatura era incentrata sul rapporto tra Indiana Jones ed il suo ipotetico fratello (un ruolo scritto per Kevin Costner). Ancora oggi, Darabont continua ad esprimere la sua delusione per la scelta del produttore.
Sean Connery è stato contattato per apparire in un cameo nuovamente nel ruolo del padre di Indy, Henry Jones Sr. L’attore ha però rifiutato l’offerta dichiarando che “la pensione è tanto divertente”. In seguito George Lucas ha dichiarato che un cameo di Connery non sarebbe stato utile, dal momento che il pubblico lo avrebbe invece voluto al fianco di Indy per l’intera avventura. Anche Harrison Ford ha scherzato dichiarando di essere ormai così vecchio da poter lui stesso interpretare il padre e che dunque non c’era più bisogno della presenza di Connery sul set.
Prima che “Il regno del teschio di cristallo” venisse scelto come titolo ufficiale, altri cinque titoli erano stati programmati dalla produzione. “La città degli dei”, “Il distruttore dei mondi”, “Il quarto angolo della terra”, “La città perduta dell’oro” e “La prova dell’alleanza”. È stato Shia Labeouf a rivelare al mondo il titolo ufficiale in occasione degli MTV Video Music Awards del 2007.
Nell’aprile 2007 LaBeouf era così emozionato per l’incarico che ha accettato il ruolo di Mutt senza nemmeno leggere il copione. Per prepararsi alla parte l’attore ha visto e rivisto la trilogia originale e ha messo su 15 libbre di massa muscolare.
Per tornare nei panni dell’eroico Dr.Jones, il 65enne Harrison Ford si è recato in palestra per tre ore al giorno, sottoponendosi ad una dieta proteica di pesce e verdure in modo da poter interpretare lui stesso le scene più spettacolari del film. Steven Spielberg era così impressionato dal risultato che ha dichiarato di non poter vedere alcuna differenza tra l’Harrison del terzo e del quarto film.
Nonostante i suggerimenti di George Lucas, Spielberg non ha girato il film in formato digitale. Lucas ha approvato la scelta del suo socio dichiarando: “sembra che sia stato filmato appena 3 anni dopo da L’ultima crociata, non vi accorgerete che sono passati vent’anni da quella volta”.
Nel 2006 Harrison Ford ha dichiarato che se il film non fosse stato realizzato per il 2008, allora non si sarebbe mai fatto. Da quel momento Spielberg ha accelerato l’intera produzione, cercando uno script solido.
Per rimanere fedele ai film precedenti, Spielberg ha girato questo quarto capitolo utilizzando le stesse tecniche di vent’anni fa e mantenendo al minimo l’uso di effetti digitali computerizzati. Nella versione finale, circa il 30% degli effetti sono digitali.
Nello scrivere il copione definitivo di questa quarta avventura, lo sceneggiatore David Koepp ha evitato un approccio da fan, lasciando fuori quasi tutti i riferimenti ai tre film precedenti. Ciò che voleva realizzare era un mix di commedia ed avventura pari al primo capitolo della serie, senza esagerare col tono dark del secondo né con la troppa ironia del terzo.


NOTIZIE
Curiosità dal quarto episodio
Dozzine di copioni, preparazione fisica al ruolo, fedeltà ai capitoli precedenti: ecco a voi tutti i più interessanti retroscena dalla produzione di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.

20.05.2008 - Autore: Pierpaolo Festa