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Colpire al cuore

La prima linea diretto da Renato De Maria racconta un pezzo di storia italiana fondamentale: il terrorismo. Non parliamo delle BR ma di un altro gruppo non meno pericoloso che ha fatto molte vittime e suscitato moltissime polemiche.

La prima linea - Riccardo Scamarcio

17.11.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
La prima linea è un’organizzazione terroristica nata in Italia alla fine del 1976. Sergio Segio è stato uno dei leader del movimento. Insieme a lui, la sua compagna, Susanna Ronconi. La pellicola, diretta da Renato De Maria, interpretata da Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno e prodotta da Andrea Occhipinti (che lo distribuisce con la sua Lucky Red a partire dal 20 novembre) insieme ai fratelli Dardenne ha suscitato migliaia di polemiche. Da parte dello Stato, delle Associazioni delle Vittime, e anche dai veri Segio e Ronconi. Tanto che lo slogan era: "Un film di cui tutti hanno parlato, e nessuno ha ancora visto".

Ora il film lo abbiamo visto e possiamo assicurarvi che nessuna delle paure iniziali trova fondamento. La prima linea condanna, senza alcuna riserva, gli atti criminali commessi da questi terroristi. Ragazzi giovanissimi che come dice Scamarcio ad inizio film, dal carcere di Torino dove è rinchiuso: “Avremmo dovuto credere alla forza della ragione, invece scegliemmo la ragione della forza”. Ispirato a ‘Miccia corta’, il libro autobiografico di Segio, la pellicola non lascia dubbi, nessuna giustificazione della violenza armata degli anni ’70, piuttosto il tentativo di capire l’ideologia da cui scaturivano le loro azioni. Quindi, molto pertinente la scelta di Occhipinti di rinunciare ai fondi statali che, inizialmente, la pellicola aveva ottenuto.

Mi ha sempre sconvolto – ha detto il regista – la giovane età di questi ragazzi che hanno deciso, a vent’anni, di intraprendere la via della banda armata. Con una separazione dal mondo, una estraneità impressionante. Pensavano di rappresentare una determinata realtà e invece ne erano lontanissimi”.