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Clint, il vincitore senza nomina!

A Hollywood si parla moltissimo della grande rivincita di Clint Eastwood. Escluso dagli Oscar con il suo Gran Torino, ha sbaragliato al box office, a suon di miliardi, la concorrenza di produzioni ben più mastodontiche. Dal 13 marzo nei cinema.

Clint, il vincitore senza nomina!

03.03.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Sono nato nel 1930 – afferma Eastwood – Alcune rievocazioni di quella decade sono ancora fresche nella mia memoria. Ricordo che i miei genitori erano molto giovani, mentre io stavo crescendo”. Raramente si associa Clint Eastwood all’immaginario della Grande Depressione. I ’60 con Leone, i ’70 con Don Siegel, la sua aria da duro, gli Spaghetti Western, l’Ispettore Callaghan. Eppure, è impossibile, leggere il cinema di Eastwood senza tenerne conto.

Lo ha dimostrato ultimamente con Changeling e lo ripropone con Gran Torino. Vedovo, pensionato dalla Ford, dove ha lavorato tutta la vita dopo avere combattuto in Corea, e pieno di pregiudizi razzisti, Walt Kowalski (Eastwood) vive in un quartiere operaio di Detroit circondato da immigrati asiatici che vede come il fumo negli occhi. Unici affetti rimasti: un garage pieno di attrezzi che non servono più e una smagliante Ford Grand Torino. Quando il figlio dei vicini tenta di rubarla, Walt è costretto a interagire.

Un film ‘piccolo’, scarno, quasi brutale e dalla bellezza accecante. Sta a Changeling come Million Dollar Baby stava a Mystic River. E nell’anno della vittoria di Obama - per ritornare al discorso iniziale - sullo sfondo del peggior disastro economico che l’America attraversa dagli anni ’30 ad oggi, è un film di bruciante attualità. “Vedo troppi soldati o poliziotti estremi al cinema – continua il regista e attore – Il mio Gran Torino, senza pallottole per alcuni, è un film sulle guerre tra le minoranze del nostro tempo”. Un film imperdibile, perché potrebbe essere l’ultima volta di Clint attore. E perché contiene il magnifico epilogo di una riflessione sulla violenza e la vendetta iniziata quasi 40 anni fa per le strade di San Francisco da un ispettore che si chiamava Callaghan e teneva in mano una 44 Magnum.