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Che tristezza i David

Il cinema italiano sta cadendo sempre più in basso e con i David di Donatello tocca ogni anno il punto più basso

David di Donatello

02.05.2005 - Autore: Leonardo Godano
Non so se vi è mai capitato di assistere ai Goya o ai Cesar (magari anche solo dalla Tv) ma rispettivamente gli ‘oscar’ spagnoli e francesi si sforzano, da tutti i punti di vista, di assomigliare il più possibile a quella macchina sfarzosa, ma allo stesso tempo epica e solenne, chiamata Oscar.

Noi non solo non ci riusciamo, ma ci rendiamo ridicoli. Ma mai come quest’anno la scelta di far presentare a Mike Boungiorno e a Luisa Corna la premiazione finale fu sbagliata.
Gaffe a ripetizione, situazioni ridicole, corse finali e il tutto condito da una regia che non riusciva neanche ad inquadrare i canditati nel trepidante momento finale.

Tre le situazioni più imbarazzanti. La prima alla premiazione di “Alla luce del sole”. Mentre il regista del film Roberto Faenza saliva a ritirare il premio, la Corna e Buongiorno leggevano sul gobbo e ripetevano ad alta voce che Faenza purtroppo non c’era. Dopo alcuni secondi d’imbarazzo Mike se la cavava chiedendo i documenti al regista di “Sostiene Pereira”.
La seconda forse la più grave. Per la premiazione del miglior film straniero del 2004 saliva sul palco Denys Arcand per il bellissimo “Le invasioni barbariche”. Il regista francese mentre tirava fuori dal taschino il suo discorso è stato invitato dalla Corna e scendere dal palco.
Il terzo quando Nicola Giuliano il produttore de “Le conseguenze dell’amore” ritirava il premio al posto di Bigazzi (miglior fotografia) veniva scambiato per un familiare del direttore della fotografia. Non vogliamo certo colpevolizzare Mike e Luisa, ma non ci vuole certo un genio a capire che una premiazione di cinema va fatta presentare da uomini del mondo del cinema.

Per fortuna il più bel film italiano è stato riconosciuto come tale. “Le conseguenze dell’amore” secondo film del regista napoletano Paolo Sorrentino ha vinto 5 premi pesanti (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista con Toni Servillo, miglior fotografia e miglior sceneggiatura).
Due i premi a "Cuore sacro" di Ferzan Ozpetek: migliore attrice protagonista per Barbora Bobulova e miglior scenografia. Premiati anche Carlo Verdone e Margherita Buy, attori non protagonisti in “Manuale d'amore”.  A mani vuote ancora una volta Gianni Amelio.

Il momento più divertente della serata è stato quando il grande Mario Monicelli sul palco si chiedeva perché fosse stato premiato. E alla domanda su come fa a stare così in forma alla bellezza di 90 anni il regista toscano ha risposto “Mangio tutti i giorni in Osteria, bevo molto vino e dormo quando mi pare”.
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