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Cargo. Post Alien.

Presentato al Festival di Sitges un thriller ambientalista fantascientifico svizzero.

Cargo

02.10.2009 - Autore: Antonio Marenco
A 30 anni dall’uscita di Alien, ecco l’ennesimo tentativo di ripercorrere le tracce del grande film di fantascienza che rivoluzionò il genere. Cargo, diretto a due mani da Ivan Engler (regista di Nomina Domini) e Ralph Etter è un thriller ambientalista fantascientifico svizzero.

Non vi spaventate, sebbene le premesse siano delle peggiori, questa strana produzione giustifica in  parte l’enorme montagna di soldi che da tutta Europa confluiva in Svizzera. Da quando le banche svizzere hanno tolto il segreto nominativo iniziano a spuntare varie produzioni cinematografiche. Sarà un caso?

Mega produzione di cui non si trova traccia da nessuna parte, la Atlantis produzioni risulta fallita per bancarotta qualche mese fa e la Centauri media, sede a Zurigo, propone solo video aziendali: strano il passaggio da trattore ad astronave . Non vogliamo indagare oltre, diciamo soltanto che questi soldi non sono stati spesi male. Non è un difetto che a qualsiasi persona dotata di memoria verranno in mente in sequenza: Alien, Matrix e 2001 Odissea nello Spazio, bisogna ammettere che le sequenze non soffrono nessun complesso d’inferiorità e il film riesce a mantenere un ottimo ritmo per quasi due ore.

La storia: La terra e soffocata da piogge acide, impossibile viverci.
L’umanità vive in condizioni degradanti su delle basi spaziali dove malattie e terrorismo dilagano, unica speranza: guadagnare abbastanza per poter raggiungere Rhea, pianeta bonificato e vero e proprio paradiso extra-terrestre. Classica parabola sulla fine dell’umanità e ovvia metafora sul lavoro come unico mezzo per raggiungere la felicita (e/o terra promessa).


La protagonista Anna-Katharina Schwabroh, gia vista in Tatort, lavora come medico nelle navi cargo per poter raggiungere la sorella che gia vive e prospera su Rhea. Imbarcata sulla nave cargo “Kassandra”, stesso nome dell’asteroide o simbologia con Cassandra (figura greca dotata di nefasta preveggenza), Laura Portmann e gli altri membri dell’equipaggio si accingono a passare 3 anni e 8 mesi nello spazio sorvegliando a turno il carico. Purtroppo, o per fortuna, c’è un ospite a bordo che sconvolgera la gita intergalattica. Le atmosfere del film sono molto riuscite insieme alla fotografia e delle belle idee scenografiche. Anche le scene di suspence funzionano e il cast di completi sconosciuti regge, peccato forse non aver tentato di più, infatti, sebbene Cargo e da considerare un buon film (da domenica sera) sarà dimenticato presto.

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