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Cannes: il giorno di Quentin

Ieri sulla croisette uno degli eventi più attesi: Quentin Tarantino, accompagnato dalla sua gang, ha finalmente presentato "Death Proof"

Grindhouse - Death Proof

23.05.2007 - Autore: Pierpaolo Festa
Quanti di voi ricordano il regista a Cannes nel 1994, quando con la Palma d’oro in mano, alzava il dito medio verso quelli che lo fischiavano perché non avevano amato Pulp Fiction? Accompagnato dalle sue quattro muse, Rose McGowan, Rosario Dawson, Zoe Bell e Tracie Thoms e dal mitico Kurt Russell, il regista ha finalmente presentato in Europa il suo Death Proof, intitolato in Francia Boulevard de la mort.   La versione europea di Death Proof  è differente rispetto a quella americana: dovendo lanciare il film come stand alone, il regista ha integrato circa una ventina di minuti che erano stati tagliati via. Adesso è possibile vedere la lapdance di Vanessa Ferlito ai piedi di Kurt Russell e sequenze in bianco e nero in cui il protagonista spia le sue vittime.

Appena arrivato, Quentin ha letteralmente conquistato la platea e si è rimasti colpiti da come tutti gli attori abbiano espresso parole di grande ammirazione verso il loro regista: “Lavorare con lui è bellissimo! – ha detto Kurt Russell – A differenza di molti altri con cui ho lavorato, Quentin ama davvero ciò che fa! Bisognerebbe prenderne esempio”.  

Interessante come il regista abbia  parlato del suo fare cinema in termini di rapporto con gli spettatori: “Io sono il direttore d’orchestra. L’orchestra è il pubblico – ha detto Tarantino - I miei film si basano sulle sensazioni. Voglio far battere il cuore allo spettatore. E adoro mischiare il tutto con i miei dialoghi”.  

A quel punto è sbucato fuori anche Harvey Weinstein per difendere il film: “Per cogliere la totale essenza dei registi, era il caso integrare le scene”, ha detto il produttore, quasi imbarazzato dopo la brutta figura del film al box office americano.  Grindhouse è stato accolto da molti come film con un forte messaggio femminista; le attrici hanno raccontato il processo iniziale di lavorazione. Tracy Thoms ha ricordato di quando ha letto lo script per la prima volta, chiedendosi come diavolo abbia fatto il regista a sapere come lei si esprimesse.  

Corteggiato ininterrottamente dai giornalisti stranieri, che lo invitavano a fare film nei loro paesi d’origine, il regista ha parlato dei progetti futuri: a quanto pare si metterà presto al lavoro per scrivere il tanto annunciato Inglorious Bastards, una sua versione di "Quel maledetto treno blindato" (1977), diretto da Enzo G. Castellari..

Vi ricordiamo che l’appuntamento italiano con Death Proof è fissato per l’1 giugno.
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