Bruce Willis tra passato e futuro

Siamo nel 2072: il viaggio nel tempo esiste, ma è stato messo fuori legge. La mafia ha trovato comunque un modo per sfruttarlo al meglio, mandando i propri bersagli indietro nel tempo di trent'anni, nel 2042, dove saranno eliminati da assassini addestrati.

Questa è la premessa di Looper – In fuga dal passato, thriller sci-fi diretto da Rian Johnson e interpretato dalla coppia Joseph Gordon-Levitt/Bruce Willis. Due attori che interpretano lo stesso personaggio a diverse età: ovvero il “looper” Joseph Simmons, costretto ad un certo punto a “chiudere il loop” uccidendo la propria controparte futura. Ma Joseph esita quel tanto che basta a far sfuggire il vecchio se stesso, fallimento che gli attira addosso la vendetta della malavita. Ora i due saranno costretti ad allearsi per salvare la pelle.

“Molti dei miei registi preferiti, come Kubrick e i fratelli Coen, prendono un genere e gli imprimono il loro marchio inconfondibile – spiega Gordon-Levitt – È quello che ha fatto anche Rian: sulla sceneggiatura di Looper c'è scritto 'Una storia di fantascienza', e questo mi piace molto perché i generi forniscono un vocabolario e danno dei riferimenti al pubblico. Poi, una volta che gli spettatori si sono accomodati in sala, arriva il momento di sorprenderli”. Ma come si è sentito a interpretare un giovane Bruce Willis? “In realtà è lui che interpreta il vecchio me – scherza l'attore – Ho basato il mio personaggio su di lui, ho guardato i suoi film e ne ho ascoltato l'audio sull'iPod. Ma principalmente ci siamo incontrati, siamo andati a cena, abbiamo avuto delle conversazioni e ho potuto conoscerlo. È stata una sfida affascinante perché non volevo farne un'imitazione”. Certo, il trucco ha aiutato: “Guardarmi allo specchio ogni giorno e vedere la faccia di qualcun altro era un trip, come un sogno”.

Il sogno sci-fi di Rian Johnson, da poco uscito in USA, arriverà da noi il 31 gennaio, distribuito da Walt Disney Italia.