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Broadway ieri e oggi
Per un lungo tratto dell'isola di Manhattan, nel cuore pulsante della Grande Mela che risponde al mitico nome di New York, l'infinita arteria che si chiama Broadway accoglie in sé anni e anni di storia del musical americano.

16.07.2003 -
Per un lungo tratto dellisola di Manhattan, nel cuore pulsante della Grande Mela che risponde al mitico nome di New York, linfinita arteria che si chiama Broadway accoglie in sé anni e anni di storia del musical americano. È forse la Strada per antonomasia, quella che ha la più grande quantità di teatri al mondo e lunica a non rispettare la scacchiera quasi perfetta in cui è divisa la città. Il sistema viario di Manhattan si basa su due serie di strade parallele che si intersecano ad angolo retto: da est ad ovest (street) e da sud a nord (avenue). La grande diagonale di Broadway interrompe questo sistema, attraversando tutta lisola di Manhattan da sud-est a nord-ovest, costeggiando lHudson River. Allincrocio con la settantaduesima est, che parte dal Central Park, la strada si impenna bruscamente, si allontanana dal corso del fiume e, quasi a ridosso del verde del parco, supera il giro di boa del Columbus Circle per avviarsi verso Time Square, lombelico delluniverso del musical americano, il quartiere più luccicante al mondo, dove tutto è spettacolo luminoso dinsegne nella scenografia postmoderna di smisurati grattacieli. Lincrocio avviene nel nodo cruciale della quarantaduesima strada quella dellomonimo musical 42nd Street catino di vizio e di peccato, di trasgressione e di spettacolo coinvolgente, di invenzione e di noia esistenziale. Solo in questa zona, che dal Columbus Circle arriva a Time Square, ci sono allincirca 80 teatri: è il Discrit Teathre, culla dellaffascinante mito dellimmaginario, del sogno e del fantastico, di un genere di spettacolo che a Broadway nasce, si consuma e muore. Una leggenda che ha circa due secoli di storia. Qui per anni americani e stranieri hanno assisitito al frenetico pulsare di una vita fantastica ricca di invenzione. Oggi questo fazzoletto di strada che da Times Square si abissa sino alla più segreta viuzza tuttintorno, si chiama ironia affatto casuale della sorte Silicon Alley, ovvero il trionfo del silicio (leggi spettacolo massmediatico), un universo computerizzato che un po perpetua un po profana il rito della fabbrica dei sogni che per anni il musical americano ha diffuso nel mondo. Una nuova Mecca della cultura multimediale che confina i musical dei vecchi tempi nei teatri off di Broadway (la Broadway off o addirittura off off), tra nostalgici remake del bel tempo antico (lultimo in ordine di tempo, Chicago nella duplice versione teatrale e cinematografica) e sporadici successi, impietosi segnali di una crisi di fantasia a cui la logica multimediale degli ultimi decenni ha dato il colpo di grazia. Show-business o tradizione che sia, lintrattenimento musicale rimane comunque lanima di questa Great White Way e, nonostante tutto, per chiunque voglia aderire al sogno americano, percepirne anche solo lidea, non rimane che recarsi a Broadway e assistere ad uno dei suoi spettacoli. La leggenda, in fondo, continua. Show must go on
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