E' passata più di una decade dall’ultima volta che Kenneth Branagh ha usufruito di un budget multimilionario al servizio di Hollywood: erano gli anni Novanta e, dopo un non troppo convincente Frankenstein di Mary Shelley, il regista e attore di Belfast aveva realizzato il suo monumento personale a Shakespeare con Hamlet, portando il principe danese nel Diciannovesimo secolo.
Adesso i Marvel Studios hanno voluto proprio lui per affidargli la regia di Thor e trasportare sul grande schermo le gesta del figlio di Odino, esiliato da Asgard e finito sulla Terra, dove impara a farsi valere come uomo puro, lasciando in secondo piano l’eroe arrogante e pieno di sé. E tutto questo nel nome dell'amore per la scienziata Jane Foster, interpretata da Natalie Portman.
“Nel lavorare con gli attori, mi piace incontrarli molto prima delle riprese – ci racconta Branagh - andiamo a mangiare insieme o facciamo lunghe passeggiate. Mi piace capire cosa piace a loro: alcuni amano guardare delle foto, altri sono più interessati quando discutiamo di libri o di film. Nel caso di Natalie Portman abbiamo parlato tanto di questa scienziata del Ventesimo Secolo, Rosalind Franklyn eroina della ricerca biologica. Chiaramente nel film non la menzioniamo ma abbiamo pensato a lei nel processo di scrittura”.
E, a proposito di Anthony Hopkins, arruolato da Branagh nei panni del saggio Odino, il regista continua: “Tony è stato più specifico: per preparare Odino abbiamo parlato di Stalin e di altri potenti leader e despoti. Abbiamo provato molto, prima di girare Thor, adoro farlo. Lavorare in questo modo con gli attori per me è come avere a che fare con degli atleti: e le prove sono un riscaldamento per assicurarsi che i muscoli siano pronti”.
A interpretare il dio del tuono è invece il ventisettenne australiano Chris Hemsworth: “Dovevamo trovare la persona giusta – continua Branagh – la riuscita o il fallimento del film dipendeva dal nostro protagonista. Quando ho conosciuto Chris ho capito che era in grado di rappresentare il viaggio di purificazione di Thor: dovevamo rischiare mostrandolo arrogante all'inizio del film a costo di metterci contro parte del pubblico, però poi avremmo avuto bisogno di una certa semplicità e dolcezza. E nel mezzo c’era anche lo humour: Chris era in grado di rappresentare tutte queste qualità”.
Thor arriverà sui nostri schermi dal 27 aprile, distribuito dalla Universal Pictures


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19.04.2011 - Autore: Pierpaolo Festa