Berlino, i primi titoli

La sezione Panorama della 59ma edizione del Festival di Berlino (5-15 febbraio) mette in campo i suoi primi film (21 sui circa 50 previsti). Per ora nessun italiano, ma c'è il ritorno di Josè Padilha trionfatore l'anno scorso dell'Orso d'oro con "Tropa de Elite" che porta a Berlino un docu sulla fame nel mondo, "Garapa". Molti documentari di denuncia di questa edizione diretta da Wieland Speck. Cinque diversi registi si alterneranno poi alla macchina da presa per descrivere e misurarsi in "At Stake" con al centro le contraddizioni dell'Indonesia, la più popolosa nazione islamica dove ci sono ancora fenomeni di mutilazione genitale e drammi quando una donna non sposata decide di andare da un ginecologo. Altro film a più voci, ben 15, è "Fucking Different Tel Aviv" con l'intento di dare una visione sfaccettata della capitale (e della società) israeliana. Non mancheranno nomi noti come quelli di Julie Delpy, Tom DiCillo o Wolfgang Murnberger (Der Knochenmann), e qualche esordio come quello di Rie Rasmussen, già attrice per Luc Besson (Angel-A) e al debutto in regia col dramma "Human Zoo", sulle traversie di una donna che arriva a Parigi dopo essere fuggita dagli orrori della guerra balcanica.