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Berlino: Charlotte Rampling presenta I, Anna

L'attrice alla Berlinale con il figlio Barnaby Southcombe, regista del film

I, Anna - Charlotte Rampling, Barnaby Southcombe

13.02.2012 - Autore: Pierpaolo Festa e Marco Triolo
Barnaby Southcombe ha presentato nella sezione Berlinale Special il suo film d'esordio, “I, Anna”, un noir basato su un romanzo di Elsa Lewin e interpretato da Charlotte Rampling e Gabriel Byrne. Southcombe è anche il figlio della Rampling, il che rende questo film un debutto tutto in famiglia. Vi si racconta la storia di Anna Welles (Rampling), una donna separata dal marito che, incoraggiata dalla figlia, inizia a frequentare una serie di feste per single, dove infine incontra un uomo con cui passa la notte. La mattina dopo, viene fermata da un ispettore di polizia, Bernie Reid (Byrne), che sta investigando su un delitto avvenuto nel palazzo da cui lei se ne sta andando. I due finiscono coinvolti in una relazione, e proprio quando Reid si rende conto che la donna potrebbe essere coinvolta nell'omicidio, il suo coinvolgimento rischia di annebbiarne il giudizio.

Sono cresciuto in Francia, le mie influenze sono state i film noir francesi degli anni Settanta e Ottanta – spiega il regista a Berlino – Amo i rapporti ambigui tra i personaggi ambigui e i lunghi silenzi”. Southcombe rivela di essere stato inizialmente terrorizzato all'idea di lavorare con la madre: “Ricordo che all’inizio di questa esperienza, quando cercavo di avere i diritti del romanzo, avevo scritto un piccolo trattamento per il film. L’ho fatto vedere a mia madre per sapere se lo avrebbe mai considerato e lei mi ha subito risposto di no. Quindi ho passato un anno a scrivere la sceneggiatura sperando che avrebbe cambiato idea. Ho mandato lo script al suo agente, e soltanto allora mi ha detto sì”. Ma non c'era nessun piano B, nella scelta del cast: “Ho usato mia madre anche come jolly per convincere Gabriel Byrne ad accettare il ruolo. Ho scritto la sceneggiatura con loro due nella mia mente, ne vedevo la faccia e le forme. Non c’erano altri che avrei voluto”.

Penso che fare cinema richieda soprattutto determinazione – interviene la Rampling a proposito del suo iniziale rifiuto al figlio – e pensavo che se gli avessi detto di no, lo avrei reso più determinato. Il mio ruolo è molto complesso, con una vasta gamma di emozioni: da attrice è come camminare sulle sabbie mobili”.

Il film non ha ancora una distribuzione italiana.

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