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Australia: chi ha diffuso Dallas Buyers Club sui torrent verrà multato

Una sentenza epocale cambia le carte in tavola nella lotta ai siti peer to peer

Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club (2013)

08.04.2015 - Autore: Marco Triolo
Dallas Buyers Club racconta della battaglia di un uomo per ottenere giustizia contro le ingerenze delle case farmaceutiche. Ma un'altra battaglia è stata vinta dal film negli scorsi giorni, quando un giudice della corte federale australiana, Nye Perram, ha deliberato a favore della Dallas Buyers Club LLC, la società che detiene i diritti del film e, attraverso un software tedesco chiamato MaverickEye, è riuscita a scovare gli indirizzi IP di 4726 “seeders”, ovvero gli utenti dei siti di torrent che hanno messo a disposizione e condiviso il film in rete.
 
La compagnia si è scontrata in tribunale con iiNet e altri provider australiani, chiedendo i dati personali legati agli indirizzi IP incriminati. La sentenza di Perram ha dunque obbligato i provider a fornire i dati personali dei propri utenti. La decisione è un precedente che potrebbe cambiare il modo in cui questi casi vengono affrontati nel mondo: in America, ad esempio, sono accaduti già casi analoghi, ma in genere i provider erano sempre riusciti a bloccare l'azione degli Studios sulla base delle richieste di denaro sproporzionate rispetto al danno ricevuto. 
 
Stavolta, però, la tattica non ha funzionato. Stavolta il tribunale ha dato ragione ai detentori dei diritti, e questo potrebbe spingere altri Studios a fare lo stesso.