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Antistoria del fumetto italiano
Il canale satellitare Cult propone la sua "Antistoria del fumetto italiano (da Andrea Pazienza a oggi)" in una striscia quotidiana di cinque minuti e un appuntamento settimanale del giovedì alle 22.00 per un'altra mezz'ora di storia del fumetto made in Italy.

19.05.2009 - Autore: Seralisa Carbone
Si chiama “Antistoria del fumetto italiano (da Andrea Pazienza a oggi)” il nuovo interessante progetto firmato Cult (in onda ogni giovedì alle 22.00), che intende tracciare un profilo socio-culturale del fumetto nostrano sulla linea temporale degli ultimi trent’anni, nei suoi sviluppi e nelle sue tendenze, attraverso gli interventi di autori, disegnatori, critici e sceneggiatori del settore.
Il percorso che il canale culturale propone è una sorta di analisi in pillole della storia del fumetto alla luce dei cambiamenti sociali e culturali che hanno determinato la nascita di un nuovo modo di sentire quest’arte e i suoi linguaggi.
Alla fine degli anni settanta l’indimenticabile talento di Andrea Pazienza produce quello che può in tutta certezza definirsi un momento di rottura col passato, una specie di ‘reset’, in tempi in cui la formula ‘a me gli occhi’ era prerogativa del fumetto popolare seriale e di “Linus”. Pazienza è l’emblematico rappresentante di una nuova strada del fumetto, quella che percorre la via dell’autobiografismo, della contaminazione e del linguaggio multiforme. La sua prematura scomparsa ha lasciato un marcato vuoto nella storia del fumetto italiano, oggi messo a dura prova dai mille problemi dell’editoria e della tasca vuota, stress che influisce non poco sulla qualità del prodotto creativo.
Nel bene e nel male, dunque, “Antistoria del fumetto italiano” si prefigge di cavalcare la ricca e travagliata storia di questi ultimi trent’anni, proponendosi come “anti” proprio per identificarsi in quanto alternativa al solito modo di raccontare il fumetto, e cioè non solo dando voce ai grandi nomi, ma facendo il doveroso riferimento al suggestivo sottobosco della creatività underground, così ricca di spunti per il suo modo di interpretare la realtà, in questi tempi mutevoli in cui il cambiamento repentino è all’ordine del giorno.
L’ “Antistoria” di Cult avrà un approccio essenzialmente tematico per la ricostruzione dei fatti nel tempo e nello spazio del fumetto, ed ogni micropuntata sarà dedicata al lavoro, lo stile e la fortuna di un autore delle più recenti generazioni.
Tra le chicche del programma segnaliamo un’intervista a Tiziano Sclavi, storico autore che ha contribuito alla fortuna di Dylan Dog -ma decisamente refrattario alle telecamere- , l’incontro nello studio di Crepax con la vedova Luisa e le testimonianze di chi, all’epoca del grande contributo di Andrea Pazienza, ne fu irrimediabilmente segnato. Numerosi anche gli altri autori intervistati, da Leo Ortolani a Giorgio Carpinteri, da Igort a Gipi e così via.
A prenderci per mano in ogni puntata sarà la bolognese Francesca Ghermandi, a cui è affidato il compito di raccontare il fumetto italiano dal suo punto di vista, mentre a Stefano Misesti spetteranno le animazioni.