In anni recenti, il genere della commedia goliardica all'italiana, che ha come pilastri i cosiddetti Cinepanettoni, ha tradito l'evidente sforzo di registi e produttori, alla ricerca di nuove strade per dare una smossa a un filone sempre troppo uguale a se stesso. Non solo la storica coppia Boldi-De Sica si è sciolta, generando due franchise paralleli che si danno battaglia durante le vacanze estive e natalizie, ma si è tentato anche di gettare un ponte tra l'odierna commedia scollacciata e i grandi classici anni Sessanta e Settanta. Da Eccezzziunale veramente: capitolo secondo... me, a I mostri oggi, passando per Il ritorno del Monnezza, è chiaro l'intento di alzare un po' il tiro, approfittando allo stesso tempo di formule già collaudate.
In questo schema rientra Amici miei – Come tutto ebbe inizio, prossimo film di Neri Parenti che recupera lo schema della saga iniziata da Mario Monicelli, ovvero il gruppo di amici avanti con l'età, che scansano la vecchiaia e le responsabilità grazie alle loro tremende “zingarate”. Amici miei è senz'ombra di dubbio uno dei più amati classici di Monicelli, e a testimoniarlo ci sono due sequel, il primo dello stesso regista, il secondo di Nanni Loy. Un'eredità che trascende il cinema ed entra nel gergo quotidiano: la “supercazzola” del conte Mascetti (Ugo Tognazzi, in uno dei suoi ruoli più celebri) ha fatto scuola, e certe sequenze, come quella in cui i cinque protagonisti (oltre a Tognazzi, c'erano Philippe Noiret, Gastone Moschin, Duilio Del Prete e Adolfo Celi) prendono a schiaffi i passeggeri del treno in partenza, sono entrate nella leggenda.
Non stupisce, dunque, che Neri Parenti abbia scelto proprio di dare un seguito a questa saga, anche se il suo Amici miei – Come tutto ebbe inizio può a buon diritto essere definito un prequel. La storia si sposta, infatti, nel Quattrocento, e ha come protagonisti Christian De Sica, Michele Placido, Paolo Hendel, Giorgio Panariello e Massimo Ghini. La trama è la stessa, ma ambientata durante l'epidemia di peste a Firenze, dove, sprezzanti del pericolo, gli amici si dedicano a una serie di scherzi a danno dei loro spaventati concittadini. Viene da chiedersi se ci sarà spazio per l'amara riflessione sull'invecchiamento e sulla fine delle illusioni che rendeva unico il capolavoro di Monicelli. La risposta sembra negativa: tutto è virato su un tono allegro e spensierato, debitore più della saga A spasso nel tempo. In cui, guarda caso, Boldi e De Sica omaggiavano proprio la sequenza degli schiaffi, spostandola nella Firenze del Quattrocento.
Amici miei – Come tutto ebbe inizio uscirà il 16 marzo, distribuito Filmauro.


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Amici miei: da Monicelli a Neri Parenti
Vecchie e nuove zingarate a confronto

07.03.2011 - Autore: Marco Triolo