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Amami se hai coraggio

Una commedia crudelmente romantica interpretata da due giovani attori francesi Guillaume Canet e Marion Cotillard.

Amami se hai coraggio

11.03.2004 - Autore: William Chioccini
Regia: Yann Samuell con Guillaume Canet, Marion Cotillard   Una squadra di operai lavora in un cantiere edile, impegnata a smantellare alcune fondamenta. Da uno dei blocchi di cemento sporge una scatoletta di metallo bruciacchiata. E mentre scorrono le prime immagini del film, la voce di un bambino spiega perché non si dovrebbe mai giocare a farsi seppellire nel cemento...   La madre di Julien, un bambino di otto anni, sta morendo di cancro. Sophie, sua coetanea, è figlia di immigrati polacchi e per questo è bersaglio della cattiveria dei compagni di scuola. Julien e Sophie si conoscono e come reazione alle difficili situazioni personali che vivono, cominciano a giocare ad un gioco. Chi dei due possiede la scatola di metallo può chiedere all'altro di fare qualsiasi cosa. Una volta compiuta l'impresa e pagato pegno, la scatola passa di mano: la vittima diventa carnefice e viceversa. All'inizio del film, Julien e Sophie sono due bambini carini che si fanno scherzi carini. Ma gli anni passano: i due crescono e le prove si fanno sempre più perverse e pesanti. Il regista, in un'intervista, parla di gioco, di un'infanzia che dura in eterno, di poesia, di cinismo e di amore. Già, perché Julien e Sophie si amano, ma non hanno il coraggio di dirselo. E allora preferiscono distruggere la propria storia d'amore anziché costruirla. Non affrontano le responsabilità della vita adulta, tra le quali c'è l'amore, e si rifugiano nel gioco, nella sfida, nel non-sense. Le prove a cui si sottopongono reciprocamente diventano la scusa per farsi del male. A conti fatti il gioco regala loro un'eccezionale dose di adrenalina, ma anche tanta, tanta infelicità. E che gioco è se non ci si diverte?   Il film, visivamente molto originale e interessante, gioca con lo spettatore come i due ragazzi giocano tra di loro. Julien e Sophie non sanno mai quando l'altro è sincero o meno. Il film mantiene questa ambiguità di fondo e rischia di non essere preso sul serio. Peccato, perché lo scherzo è bello, ma solo quando dura poco.  
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