A distanza di tanti anni, i film di Hitchcock rimangono ancora oggi dei modelli imprescindibili nel campo della suspense, e continuano ad essere visti e ammirati da spettatori di ogni età. Le sue opere, infatti, sono entrate a pieno titolo nel nostro immaginario collettivo, grazie anche a sequenze cult che all’epoca lasciarono stupefatto il pubblico e che tutti noi conosciamo ormai alla perfezione. Universal ha proposto ai propri utenti un sondaggio su quali siano le loro scene preferite tratte dalla filmografia del Maestro del Brivido: di seguito vi proponiamo i risultati di questo sondaggio, con le quattro scene più votate...
Psycho – Primo omicidio
Una delle scene più celebri in assoluto nella storia del cinema è indubbiamente quella dell’assassinio di Marion Crane (Janet Leigh) sotto la doccia del motel di Norman Bates (Anthony Perkins) in Psycho. Una prova di estremo virtuosismo registico che ancora oggi fa scuola: settantadue posizioni della macchina da presa, trentacinque stacchi di montaggio per una scena di quarantacinque secondi di cui ben ventidue di accoltellamento. La scena fece scalpore per la sua efferata violenza, eppure nel film non si vede mai esplicitamente il coltello che penetra nella carne della protagonista. Nonostante non si mostrino immagini dirette della violenza, ciò che ha contribuito a rendere la scena estremamente terrorizzante è l’indefinibile figura dell’omicida assieme alla martellante e inconfondibile musica di Bernard Herrmann. E pensare che Hitchcock aveva progettato di portare la scena sul grande schermo senza nessun accompagnamento musicale… ma per fortuna sua moglie Alma gli fece cambiare idea.
Psycho – Secondo omicidio
Un’altra sequenza ad altissima tensione contenuta in Psycho, non altrettanto celebre quanto quella della doccia ma comunque ad elevatissimi livelli di suspense, è l’omicidio del detective Arbogast, interpretato da Martin Balsam: un autentico esempio di costruzione di aspettative ed ansia, fino all’esplosione di violenza finale. Il detective penetra nottetempo nell’abitazione di Mamma Bates, intenzionato ad interrogare la donna: in montaggio alternato osserviamo il detective guardarsi intorno e iniziare a salire le scale del primo piano, mentre la porta della camera della donna viene socchiusa e un’ombra minacciosa si profila al di là di essa. All’improvviso, lo spettatore è aggredito dalla musica di Bernard Herrmann, e nell’arco di pochi, fatidici istanti Mamma Bates esce dalla propria stanza e pugnala selvaggiamente il detective Arbogast. L’intera sequenza viene mostrata dall’alto, con un’inquadratura che si è stampata nell’immaginario cinematografico.
L'uomo che sapeva troppo – La morte di Louis Bernard
Uno degli omicidi più celebri della fimografia del Maestro del Brivido è senza dubbio l’assassinio di Louis Bernard nella versione del 1956 de L’uomo che sapeva troppo. In questa scena i due protagonisti, i coniugi McKenna, stanno passeggiando nel mercato di Marrakech quando un uomo vestito con una tunica bianca cammina verso di loro con un pugnale conficcato nella schiena. L’agonia dell’uomo, ripreso di spalle mentre tenta invano di estrarre il coltello, trasmette un senso di angoscia in contrasto con l’ambiente solare e brulicante di vita del bazar. Prima di morire, Louis riesce a rivelare a James Stewart l’esistenza di un complotto internazionale che catapulterà il protagonista, “uomo comune”, in un’oscura vicenda più grande di lui.
Frenzy – La cravatta
A differenza di tanti altri film del maestro del brivido, in cui la brutalità era suggerita in maniera implicita e sottesa, il penultimo film di Alfred Hitchcock, Frenzy, si distingue al contrario per l’alto tasso di violenza e per i riferimenti erotici espliciti, elementi di rottura rispetto a buona parte della precedente filmografia hitchcockiana. A fare scalpore, in particolare, fu la sequenza in cui un serial-killer ricercato in tutta Londra uccide ferocemente la propria vittima, una donna che l’aveva appena respinto, dopo aver tentato di abusare di lei, strangolandola con una cravatta. Tutti i dettagli dell’omicidio sono mostrati in primissimo piano, in tutta la loro sgradevolezza, mettendo in estremo risalto il sadismo del serial-killer.
