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Alcune case history fallimentari

Gli imprenditori e Internet, un incontro non sempre facile

hollywood

14.04.2003 - Autore: Giuseppe Asaro
Fondato dalla società Vulcan Ventures di proprietà di Paul Allen, il sito internet POP.com pianificava di produrre commedie di diverso stile e formato. I filmati dovevano avere una durata variabile da uno a sei minuti. Il sito si proponeva inoltre di creare eventi dal vivo per trasmetterli via Internet. Tra i partners principali dell\' operazione alcuni grossi nomi dell\' industria dello spettacolo come Ron Howard, Brian Gazer e Steven Spielberg. Secondo gli intenti dichiarati i contenuti dovrebbero essere stati gratuiti e POP avrebbe incoraggiato gli utenti ad inviare filmati e animazioni promettendo di mandare in rete i prodotti migliori. Gli introiti per la società sarebbero dovuti derivare dalla vendita di spazi pubblicitari, sponsorizzazioni e vendita di prodotti derivati. Ma gli introiti provenienti dalla pubblicità non sembrano sufficienti a supportare i costi di gestione di queste società ed i contenuti che attraggono un vasto pubblico hanno un alto costo di sviluppo e di produzione. Inoltre il fatto di dare la priorità alla ricerca di opportunità pubblicitarie e promozionali spesso va a discapito della creazione di un certo tipo di intrattenimento richiesto dall\' utenza, mettendo così in secondo piano e riducendo il valore del contenuto. E alcune settimane fa, dopo i rumori riguardanti un\' acquisizione di POP.com da parte di IFILM.com ed il successivo fallimento dell\'acquisizione, POP.com chiude i battenti e licenzia quasi tutti i dipendenti. La compagnia inoltre notifica alcuni dei cineasti con i quali aveva firmato contratti di sviluppo e di acquisizione che il sito non verrà per il momento lanciato. Le ragioni del fallimento di POP.com sono molteplici me è facile intuire che registi come Spielberg e Howard dopo un iniziale entusiasmo abbiano dato la precedenza ai film ad elevato budget che stanno producendo. Il comitato esecutivo ha scoperto che molti dei filmati acquisiti o in sviluppo non corrispondevano alle aspettative ed ai livelli di qualità o di interesse per il pubblico che la compagnia si era prefissata ed ha preferito bloccare il decollo del sito e riconsiderare la strategia di lancio. E POP.com non è il solo sito ad aver mancato il bersaglio. La stessa sorte è toccata a Digital Entertainment Network e a Netcaster. Hollywood indiscutibilmente è capace di individuare e di sviluppare nuovi talenti e di creare contenuti di grande \"appeal\" per le masse e quella è la sua funzione primaria. Del resto i nuovi imprenditori che capiscono il funzionamento e le possibilità di sfruttamento di Internet non sempre sono in grado di creare delle compagnie di intrattenimento di successo, allo stesso modo in cui i Re Mida di Hollywood non hanno l\' esperienza e la sensibilità necessarie a creare i migliori siti.    
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