Antonio Albanese intrattiene la platea di giornalisti radunati al Cinema Nuovo Sacher di Roma per la presentazione di Tutto tutto niente niente, film che riunisce l'attore comico con il regista di Qualunquemente, Giulio Manfredonia. Albanese riprende il personaggio di Cetto La Qualunque, il politico calabrese corrotto che ha impersonato prima in TV e poi in sala, ma stavolta lo affianca a Frengo Stoppato, celebre maschera del repertorio del comico, e a Rodolfo Favaretto, secessionista veneziano che è l'unica creazione originale del film.
“Dopo Qualunquemente, volevamo continuare con quel tipo di comicità – spiega Albanese – Volevo disintegrarmi e sfruttare la mia comicità fisica, assemblare dei personaggi per raccontare a mio modo questo paese che amo profondamente. È un film psichedelico, grottesco e drammatico come, credo, l'Italia in cui viviamo oggi”. Eppure, assicura, Tutto tutto niente niente non è (solo) un film politico: “Volevamo prima di tutto fare un film comico. Ci siamo certamente appoggiati alla situazione politica, ma abbiamo puntato sulla risata. Se avessimo voluto fare un film politico, sarebbe stato diverso”.
Dopo aver scherzato sulla caduta del governo Monti – “È stata promozionale, l'abbiamo decisa con l'ufficio stampa” – ha attaccato i suoi stessi personaggi: “Io non amo Cetto, sia chiaro. È una rappresentazione completamente negativa, come Frengo e Olfo. Questa fauna io la odio totalmente, e per fortuna i ragazzi di oggi hanno colto questa cosa”.
In uscita il 13 dicembre, Tutto tutto niente niente è distribuito da Fandango.


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Albanese e la politica delle risate
Il comico presenta a Roma il grottesco Tutto tutto niente niente

11.12.2012 - Autore: Marco Triolo