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Africa, ruggito di dolore
Sconfinata, emozionante, splendida, sempre sorprendentemente diversa, l'Africa è probabilmente il più complesso e affascinante continente della terra. Ma quanti di noi possono vantare una reale conoscenza, una reale comprensione di questo continente, della sua gente, delle sue culture?

25.10.2001 - Autore: Federico Geremei
Sconfinata, emozionante, splendida, sempre sorprendentemente diversa, lAfrica è probabilmente il più complesso e affascinante continente della terra. Ma quanti di noi possono vantare una reale conoscenza, una reale comprensione di questo continente, della sua gente, delle sue tante e diverse culture, del modo in cui la vita dei suoi abitanti è stata plasmata dalla terra che abitano? Con una serie di documentari innovativi, National Geographic Channel ha realizzato un ritratto inedito degli africani per illustrare il rapporto dinamico tra storia umana dellAfrica, ambiente e cultura.
La serie di documentari è abbinata ad un importante iniziativa di National Geographic Channel a favore di AMREF, la principale organizzazione non governativa senza fini di lucro dellAfrica Orientale, conosciuta nel mondo anche per i suoi Flying Doctors.
A fare da madrine e padrini alla serie con la regia di Mauro Sacca, personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport, tra questi: Giobbe Covatta, Sveva Sagramola, Luca Zingaretti. Gabriele Muccino, Fabrizio Ferri, Alessandra Ferri, Eusebio Di Francesco e lolimpionico Andrea Giurghi. Saranno questi volti noti a presentare i diversi documentari raccontando la loro Africa, invitando il pubblico a conoscere meglio questo continente attraverso la serie di National Geographic Channel e ad offrire un aiuto concreto per il benessere e lo sviluppo della sua gente attraverso il sostegno ad AMREF
Cè il cielo in una stanza e il mondo in una scatola,la tv. Per National Geographic Channel vale il secondo caso. Nato nel 1997, dal 2000 presente anche in Italia, il canale tematico dedicato alla natura, alla scienza, allavventura entra ormai con i suoi documentari in 100 milioni di case, raggiunge 130 paesi e parla 18 lingue. Con i suoi programmi ha guadagnato 105 premi Emmy, ed è uno dei canali satellitari che ha avuto maggior sviluppo negli ultimi anni. Il segreto cè, e non è poi un gran segreto. Alle spalle del gruppo televisivo cè un gruppo editoriale e multimediale che a sua volta fa capo alla gloriosa National Geographic Society.
Era il 1888 quando un gruppo di studiosi fondava a Washington quella che sarebbe diventata una delle istituzioni culturali più efficaci, serie e diffuse del nostro tempo. Nasceva la National Geographic con lintento di ampliare e diffondere la conoscenza della geografia in unepoca di grandi esplorazioni e avventure, di colonialismo e di nuove scoperte scientifiche, di nascente progresso e benessere mondiale. Le mappe e gli studi cartografici della National sono tuttora allavanguardia e ovviamente con la modernità sono arrivati altri strumenti di divulgazione. Centanni di attività festeggiati nel 1988 con un bellissimo libro, I grandi fotografi, dalle immagini straordinarie; centanni di reportage, inchieste, documentari, studi e scoperte che hanno consentito alla National Geographic di arrivare a nove milioni di soci e di finanziare oltre 6000 progetti di produzione editoriale e televisiva.
AMREF Italia nasce nel 1988 come associazione senza fini di lucro e, dal gennaio 1998, rientra nella nuova categoria delle ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative d\'Utilità Sociale).
Oltre l\'80% dei fondi raccolti da AMREF Italia provengono dal sostegno di circa 25.000 donatori, da manifestazioni e dalla collaborazione con aziende selezionate. Nel 1998 è nata la prima collaborazione con l\'Unione Europea.
Tutto comincia negli anni cinquanta con un affermato chirurgo inglese che, anche per motivi di salute, decide di trasferirsi ad esercitare la sua professione sui più salubri altopiani del Kenia. Il dott. Michael Wood è anche un pilota d\'aereo e come medico resta impressionato dalle condizioni sanitarie nelle zone rurali del paese: i servizi sanitari pubblici, anche per colpa delle vie di comunicazione assai scarse, non riescono ad assistere le popolazioni dell\'altopiano e le epidemie dilagano in molti gruppi di pastori nomadi e di cacciatori. Il dott.Wood decide allora di impegnare il suo tempo libero e il denaro raccolto tra gli amici in campagne sanitarie mobili: pilotando di persona il suo aereo, si sposta di volta in volta in zone diverse per prestare la sua assistenza professionale ai locali.
È un modo avventuroso ed anche fantasioso di fare medicina, ma funziona, perché corrisponde ai reali bisogni della zona: \"se vuoi essere un buon dottore in Africa\" dice Michael Wood nella sua autobiografia \"Go an extra mile\", devi andare dal tuo paziente; se aspetti che lui venga da te, è morto\".
Nel 1957, il dott.Archibald McIndoe ed il dott.Thomas D. Rees, due colleghi in visita a Michael Wood, si rendono conto dell\'utilità del suo servizio e decidono insieme di fondare ufficialmente i \"Flying Doctors\" e AMREF.