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Addio a Bernardo Bertolucci, ci lascia il grande regista di Ultimo tango a Parigi e Novecento

Scomparso a 77 anni il regista che ha segnato cinquant'anni di cinema italiano e internazionale

Bernardo Bertolucci

26.11.2018 - Autore: Marco Triolo
Se ne è andato a 77 anni uno dei più grandi registi italiani, ma dire così è riduttivo. Bernardo Bertolucci, regista, sceneggiatore, poeta, è stato uno dei più grandi registi al mondo. Nato a Parma nel 1941, Bertolucci ha segnato cinquant'anni di cinema, ha fatto da assistente a Pasolini, ha scandalizzato il mondo con Ultimo tango a Parigi, ha vinto nove Oscar con L'ultimo imperatore. Ha continuato a lavorare e lottare con una condizione fisica che andava deteriorandosi da tempo.
 
Figlio del poeta Attilio Bertolucci, Bernardo seguì inizialmente le orme paterne e poi scelse però il cinema. Iniziò lavorando come assistente di Pier Paolo Pasolini sul set di Accattone e, proprio grazie a Pasolini, diresse il suo primo lungometraggio, La commare secca (1962), scritto appunto dal celebre scrittore e regista friulano.
 
Con Prima della rivoluzione (1964), Il conformista (1970) e Strategia del ragno (1970) definisce uno stile molto più personale, allontanandosi dalla poetica pasoliniana degli esordi. Il caso di Ultimo tango a Parigi (1972) è talmente clamoroso che ci sarebbe bisogno di dedicare un articolo al solo film per definirne in dettaglio l'impatto culturale. Salvato per miracolo dall'oblio in seguito al rogo della pellicola ordinato dopo un controverso caso giudiziario, dal quale Bertolucci uscì privato dei diritti civili per cinque anni, pochi anni fa è tornato al centro di un acceso dibattito per via delle ennesime rivelazioni sul comportamento di Bertolucci e Marlon Brando, che imposero a Maria Schneider le scene più dure e imbarazzanti senza consultarla. Resta un film che ha segnato un'epoca di grandi cambiamenti sociali.

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Così come Novecento, capolavoro in due parti uscito nel 1976: un epico affresco sulla storia italiana della prima metà del 20° Secolo, narrato dal punto di vista di una famiglia di proprietari terrieri. Con L'ultimo imperatore arriva la consacrazione internazionale: nove Oscar vinti, tra cui miglior film, regia, sceneggiatura e fotografia (Vittorio Storaro). Negli anni '90 firma Il tè nel deserto (1990), Piccolo Buddha (1993), Io ballo da sola (1996) e L'assedio (1998). Si tratta degli ultimi film prodotti in sequenza. Nel 2003 arriva un altro suo film epocale, The Dreamers, ma è l'ultimo per diverso tempo. Il suo ultimissimo lavoro, Io e te, esce nel 2012. Rispetto ai lavori precedenti, e soprattutto all'ambizioso The Dreamers, è un film piccolo, girato in interni, praticamente sotto casa. Bertolucci, ormai confinato alla sedia a rotelle, denuncia la difficoltà di muoversi a Roma, ma risolve come solo i grandi registi possono fare: riducendo le dimensioni del suo progetto, ma non le ambizioni.