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Addio a B.B. King, leggenda del blues e Blues Brother ad honorem

Se ne va uno degli ultimi grandi rivoluzionari della chitarra, a cui lui aveva anche dato un nome: “Lucille”

B.B. King

15.05.2015 - Autore: Marco Triolo
Era nato in una piantagione di cotone in Mississippi B.B. King, l'ultima leggenda del blues spentasi nelle scorse ore a Las Vegas dopo una lunga malattia, a 89 anni. King era malato da vent'anni di diabete, ma negli ultimi mesi le sue condizioni erano peggiorate fino a costringerlo ad annullare un tour lo scorso ottobre. Una cosa inaudita per lui, che per più di mezzo secolo aveva tenuto in media 275 concerti l'anno.

Era nato in una piantagione di cotone nel 1925, e nel corso della sua lunga vita è asceso alla vetta dell'industria discografica registrando più di 40 album, di cui 33 sono finiti nella Top 200 dei dischi più venduti. Tra questi anche Completely Well (1969), disco che contiene uno dei suoi brani più celebri, The Thrill is Gone. Con l'aiuto della sua leggendaria chitarra Gibson, da lui battezzata "Lucille", King forgiò un sound che popolarizzò il blues portandolo alle masse e influenzando in questo modo uno stuolo di chitarristi rock, tra cui un altro dei più grandi, Eric Clapton, che con lui registrò un disco nel 2000, Riding With the King. Non per niente lo chiamavano “The King of Blues”.

King ha avuto anche un po' di flirt con cinema e TV: è apparso in serie TV come Sanford and Son, I Robinson, Sposati con figli e Willy, il principe di Bel Air, mentre al cinema lo abbiamo visto in Spie come noi e Blues Brothers – Il mito continua. Le celebrità della musica e del cinema lo hanno celebrato sulla rete: Snoop Dogg e Scott Eastwood su Instagram, dove Eastwood ha scritto semplicemente “Rest in Blues”. Lenny Kravitz ha scelto invece Twitter per un sentito addio: “BB, chiunque potrebbe suonare mille note e non riuscire a dire quello che tu dicevi in una”.