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Abraham Lincoln e i vampiri sudisti

Dal regista di Wanted, un bizzarro action-horror che racconta la storia segreta del leggendario presidente

La leggenda del cacciatore di vampiri - Benjamin Walker

11.07.2012 - Autore: La redazione
“I miei vampiri sono uomini che vogliono organizzare il mondo attorno alle paure. Oggi è ancora così, ma Lincoln pensava tutto il contrario: lui voleva un mondo libero dove poter scegliere sempre”. Va diritto al punto il regista Timur Bekmambetov, autore (russo) di un film che prende l'icona (americana) Abraham Lincoln e la trasforma in un abile cacciatore di vampiri armato di ascia. Un'idea che sulla carta può sembrare assurda – e lo è – ma che, come spiega il regista, rappresenta una “metafora sociale”. La leggenda del cacciatore di vampiri, action-horror prodotto da Tim Burton e tratto da un romanzo di Seth Grahame-Smith (sceneggiatore di Dark Shadows e autore di Orgoglio e pregiudizio e zombie) vede infatti i nordisti contro un Sud degli Stati Uniti controllato da vampiri che intendono conquistare l'America e usano gli schiavi come fonte di nutrimento.

“Più che raccontare la figura di un presidente americano, volevo mostrare uno dei miti che ha cambiato il mondo. Tutti possono essere ispirati da lui”, prosegue Bekmambetov. E rivela di non aver sentito pressione all'idea di mettere mano a un mito a stelle e strisce: “Gli americani trattano tutto e lo fanno tutti i giorni. Perché dunque un russo-kazako non può fare un film su uno dei loro presidenti?”. Nel ruolo di Lincoln, il poco conosciuto ma ottimo Benjamin Walker, mentre Rufus Sewell è il capo vampiro Adam. Dominic Cooper è Henry Sturges, mentore di Lincoln, e infine Mary Elizabeth Winstead la moglie del presidente Mary Todd.

Tim Burton, produttore, ha già collaborato con Bekmambetov al film di animazione 9. “Tim è sempre stato un'icona per me. Ci siamo conosciuti quasi per caso: abbiamo lo stesso agente. Ho fatto questo film per lui, nel senso che il produttore per me è come lo spettatore, quindi il mio compito è quello di intrattenerlo. Tim era il mio ponte di comunicazione con il pubblico”.

Tra acrobazie degne di Matrix, litri di sangue e un mare di ralenti all'ultima moda, La leggenda del cacciatore di vampiri si presenta come un guilty pleasure da gustare con i popcorn e un telecomando per spegnere il cervello. Una combinazione che sembra perfetta per questa calda estate. 

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