
Finito però il prologo, o meglio il settino di figure in scena e situazione iniziale, appena parte lo sviluppo della vicenda “Ricatto d’amore” frana clamorosamente. Prima di tutto la struttura della sceneggiatura è banalissima, e propone in sequenza quasi del tutto casuale una serie di situazioni trite, spudoratamente posticce, con caratterizzazioni dei personaggi di contorno ovvie fino all’imbarazzante. In secondo luogo l’architettura interna di ogni scena che in teoria di sarebbe voluta comica è talmente preconfezionata e mancante di verve, di ritmo, da risultare molto più che fastidiosa; il momento più tragico di “Ricatto d’amore” è il pre-finale, in cui praticamente non succede nulla che abbia una sua logica, e la storia si trascina verso la fine senza che alcuna sequenza di senso compiuto sia stata organizzata.

Anne Fletcher continua ad inanellare successi commerciali con pellicole decisamente rivedibili: prima l’esordio di “Step Up”, poi il bislacco “27 volte in bianco”, adesso questo “Ricatto d’amore”: che dire? Buon per lei…Quanto ai due protagonisti, speriamo davvero che in futuro riescano a regalarci prove d’attore degne almeno della fama mediatica che li accompagna. Se applaudiamo il pubblico americano quando al botteghino premia commedie azzeccate e all’inizio non troppo quotate come “Suxbad” o “Una notte da leoni”, dobbiamo però anche biasimarlo quando concede ben 160 milioni di dollari a lungometraggi evanescenti come “Ricatto d’amore”. Ma cosa ci avranno trovato di divertente per riempire i cinema? Quesito probabilmente destinato a rimanere irrisolto…
“Ricatto d’amore” sarà distribuito nei cinema dalla Walt Disney Pictures da giovedì 3 settembre.