«Siamo ancora più soddisfatti del solito». È così che Alberto Barbera, direttore del Museo Nazionale del Cinema, apre la conferenza stampa di presentazione di Manga Impact. «In primo luogo perché – prosegue – è la nostra prima coproduzione internazionale, in questo caso con il Festival di Locarno. E soprattutto perché si tratta della prima grande retrospettiva europea sul cinema di animazione giapponese».
Tocca a Frédéric Maire – direttore del Festival di Locarno e futura guida della Cinémathèque Suisse di Losanna – addentrarsi nei dettagli per spiegare come «nell’organizzare quest’evento ci siamo resi conto che stavamo facendo un percorso molto originale e complesso: in Giappone l’animazione è un settore industriale importante e non è stato facile far capire agli studios nipponici che non stavamo organizzando una fiera commerciale, ma volevamo dare conto di 50 anni di storia di questo genere cinematografico».
Un obiettivo che l’evento di Torino, attraverso le sue diverse declinazioni (retrospettiva, mostra, incontri, approfondimenti, ecc.), ha ampiamente raggiunto, riconoscendo inoltre all’animazione giapponese un ruolo estremamente rilevante: «È una grande vittoria – continua Maire – a partire dal fatto che una “sottocultura” venga abbinata a istituzioni come il Festival di Locarno e il Museo del Cinema di Torino. Ma non finisce qui. L’animazione in Giappone non è solo un fenomeno commerciale che dagli anni ’70 ha sbancato: è un mondo a parte, che racconta storie e universi molto differenti da quelli che siamo abituati a vedere. E, soprattutto, è un fenomeno culturale più importante della Disney».
Una rilevanza, come sottolinea Carlo Chatrian (curatore della retrospettiva insieme a Grazia Paganelli e Stefano Boni), che si traduce «negli stimoli che questi registi giapponesi danno a tutto il cinema di finzione in generale: Matrix dei fratelli Wachowski è solo la punta dell’iceberg».


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A Torino tutte le 'anime' del Giappone
La presentazione del Manga Impact. "Un fenomeno culturale più importante della Disney".

16.09.2009 - Autore: Stefano Milano