E' il 30 maggio 1994 quando Agostino Di Bartolomei, storico capitano della Roma, si toglie la vita. Sono passati dieci anni esatti da quella finale di Coppa Campioni persa ai rigori con il Liverpool, e la morte improvvisa dell'ex-calciatore lascia tutti sgomenti. Oggi, diciassette anni dopo, il documentarista Francesco Del Grosso presenta il suo film 11 Metri – The Penalty al Festival di Roma. E racconta i retroscena di quel fatto tragico cercando di comprendere soprattutto l'uomo dietro il calciatore. “Inizialmente non avevo accettato di dirigere – spiega il regista – perché la figura di Di Bartolomei era troppo avvolta nel mito. Ma poi mi sono resto conto che si poteva raccontare ciò che il mondo del calcio non aveva capito. Ho smitizzato il personaggio e l'ho riportato in mezzo alla gente”.
Nove mesi di riprese e sei di montaggio, centocinquanta ore di girato e altre settanta di materiale d'archivio. Una quantità di dati considerevole che attesta da sola quanto importante Di Bartolomei sia stato per uno sport che dopo lo ha dimenticato: “La Roma non ne esce benissimo, ma credo che questo attesti l'intelligenza del club nel capire che ci sono state delle mancanze nei suoi confronti. Il mio film non è un'apologia, né un'inchiesta. E' un atto dovuto nei confronti di una persona che ha anche avuto le sue colpe, ma che quando ha appeso gli scarpini al chiodo è stato lasciato da parte da quel mondo che ha contribuito a innalzare”.


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11 metri, il calcio al Festival di Roma
Del Grosso presenta il suo documentario su Agostino Di Bartolomei

02.11.2011 - Autore: La Redazione