X-Men: L'Inizio
L'inizio epico per la saga degli X-Men che rivela la storia degli eventi più importanti della saga stessa. Prima che il mondo conoscesse l'esistenza dei mutanti e che Charles Xavier e Erik Lensherr prendessero i nomi di Professor X e Magneto, vediamo due giovani ragazzi che scoprono i loro poteri per la prima volta. I due, che diventeranno nemici giurati, sono amici che lavorano insieme con altri mutanti (alcuni già conosciuti al pubblico, altri nuovi) per fermare l'Armageddon. Ma in questo percorso, tra di loro nasce un contrasto, che scatena l'eterna guerra tra la Confraternita di Magneto e gli X-Men del Professor X
Dopo il dimenticabile spin-off “X-Men le origini: Wolverine”, i più amati supereroi mutanti usciti dalla Marvel riprendono decisamente quota con questo nuovo “X-Men: L'inizio” di Matthew Vaughn,
prequel ambientato nei primi anni '60 che racconta come si è arrivati
ai due schieramenti classici del fumetti, quelli capitanati
rispettivamente dal professor Charles Xavier (James McAvoy) e Erik Lehnsherr/Magneto (Michael Fassbender).
L'idea veramente vincente di questo nuovo lungometraggio è quella di
restituire i personaggi al tempo in cui sono nati, un periodo in cui la
Guerra Fredda aveva scatenato tensioni politiche e la paura di un
conflitto nucleare tra U.S.A. e U.R.S.S.. I quattro sceneggiatori che
hanno firmato lo script – tra i quali lo steso Vaughn – hanno costruito una
trama principale perfettamente incastrata negli eventi storico/politici
di quegli anni, lavorando con molta precisione sul ritmo e sulla
scansione degli eventi. I sottotesti, le metafore appartenenti a
quell'epoca, alle storie ed ai veri personaggi presenti riaffiorano con
forza e rimangono impressi. La “nascita” degli X-Men, degli
schieramenti che sono pro o contro la collaborazione con la razza umana
che comunque li vede come “altri”, è raccontata con precisione e
notevole lucidità narrativa. Purtroppo non tutti i personaggi però vengono tratteggiati con la dovuta profondità:
se ad esempio Erik è carismatico, anche grazie alla vigorosa
interpretazione di Michael Fassbender, lo stesso non si può dire invece
di Xavier, a cui James McAvoy non riesce a dare una coloritura che
riesca a scivolare fuori da una certa retorica.
Anche la costituzione del gruppo primario pronto a fronteggiare la crisi internazionale ordita dal mutante Sebastian Shaw (un Kevin Bacon più istrione del solito) in alcuni momenti risulta un po' accademica,
con scene eccessivamente costruite come se si trattasse di un
teen-movie. Lo spettacolo però è complessivamente abbastanza
solido, le scene di azione sono divertenti e non puntano tanto
all'effetto spettacolare quanto ad una giusta tensione drammatica.
Matthew Vaughn dimostra di non essere un regista dotato di uno sguardo
particolarmente nuovo e costruisce una messa in scena senza particolari
picchi di originalità ma comunque visivamente accurata, in grado di
intrattenere gli spettatori con competenza.
Pur non essendo un prodotto di quelli che lasciano senza fiato, “X-Men: L'inizio” è comunque uno spettacolo intelligente e ben costruito a livello narrativo.
Come partenza per un nuovo franchise sui mutanti è decisamente
riuscito, grazie anche all'ambientazione temporale che gli regala un
certo gusto retrò abbastanza efficace. Xavier, Magneto, Mystica, Bestia
e molti (non tutti) dei grandi personaggi mutanti sono tornati, e a noi
non può che fare piacere!