Una Notte da Leoni
Tre testimoni di nozze perdono l'amico che si deve sposare, dopo diverse disavventure da ubriachi. Ripercorrendo quello che hanno combinato devono ritrovarlo...
Il merito del successo di “Una notte da leoni” va senz'altro a Todd Phillips, che sin dai tempi di “Old School”
si è confermato come uno degli ultimi baluardi della commedia
goliardica, riuscendo persino a elevare un progetto all'apparenza
legnoso come il film di “Starsky & Hutch” e contribuendo in maniera sostanziale all'ascesa del gruppo di comici noto come Frat Pack (Ben Stiller, Owen Wilson e Will Ferrell, tanto per citarne alcuni).
Ma se “Una notte da leoni” è diventato il perfetto esempio di comicità americana che tutti amiamo, dobbiamo ringraziare anche gli sceneggiatori Jon Lucas, Scott Moore e i non accreditati Jeremy Garelick e Phillips, che hanno ideato una trama ad orologeria in cui ogni nuova scoperta porta a situazioni sempre più divertenti e imprevedibili, nonché il gruppo di attori scelto con grande cura. Zach Galifianakis e Bradley Cooper hanno visto le loro carriere decollare dopo questo film, mentre Ed Helms e Ken Jeong sono altrettanto abili nell'infondere ai loro personaggi tratti così
singolari da non farli sfigurare davanti alle due star principali. In
particolare, il personaggio di Helms, l'apparentemente tranquillo
dentista Stu Price, in realtà si rivela a mano a mano come il più folle tra tutti i bros.