

Solomon Kane

Solomon Kane è un soldato del XVI° secolo che apprende di essere condannato alla dannazione a causa della sua brutalità. Determinato a redimersi, Kane giura di vivere in pace e compiere solo buone azioni, ma è costretto a tornare a combattere quando un oscuro potere minaccia la terra.

di Alessandro De Simone
Robert Ervin Howard è un nome che tutti gli
appassionati di fantasy conoscono, ma che potrebbe risultare anche
sconosciuto al grande pubblico. Scrittore americano, nato nel 1906 e
morto solo trent'anni dopo, ha lasciato nella sua breve vita una
quantità di opere straordinarie e, soprattutto, di elevatissima qualità,
tra cui la saga di
Conan il cimmeriano e quella di "Solomon Kane",
mercenario puritano in missione per conto di Dio. Obiettivo: distruggere
le forze del Male, in qualunque forma esse si manifestino.
Un personaggio che prima o poi doveva trovare spazio sul grande schermo e
a portarcelo ci ha pensato Michael Bassett,
mestierante giovane cineasta di genere inglese che, ispirandosi al
personaggio e alle sue avventure letterarie, ha scritto una
sceneggiatura originale che è in perfetta sintonia con le atmosfere di
Howard. Pendaglio da forca al soldo della Chiesa, sempre pronto
a massacrare senza pietà infedeli di ogni schiatta, Solomon Kane viene
fulminato, quasi letteralmente, sulla via di Damasco, messo di fronte al
fatto che la sua vita di violenze ha dannato la sua anima immortale.
Cerca allora una redenzione nella fede e nella pace, ma al passato è
impossibile sfuggire, soprattutto se si trasforma in un infernale
presente...
“Solomon
Kane” è un prodotto d'intrattenimento solido e
coerente, assai migliore di molti altri film di genere che pretendono di
essere opere intellettuali di livello raffinato. Sporco,
cruento e con le giuste atmosfere demoniache che riportano l'Inghilterra
del 1600 indietro di tre o quattrocento anni. Le avventure di questo
guerriero senz'altro con la mente non proprio lucidissima, divertono e
non annoiano. Bassett dirige senza particolari picchi, ma con grande
professionalità, imprimendo alla narrazione un ritmo eccellente, curando
le ambientazioni e le scenografie, limitando gli effetti
digitali e prediligendo quelli più classici, con un tripudio di schizzi
di sangue e arti mozzati che è una vera gioia per gli occhi per gli
appassionati del genere. Inoltre, dirigendo bene un cast che si
cala con grande convinzione nella storia, a partire dall'ottimo
protagonista James
Purefoy, già visto al fianco di Milla Jovovich in "Resident
Evil".
“Solomon
Kane” è uno di quei film destinati oggi a una vita
distributiva limitata, votati al mercato home video, ma che
meriterebbero possibilità sul grande schermo quanto meno pari a quelle
di tante inutili e malfatte produzioni hollywoodiane ad alto budget che
non hanno idea quale sia l'indirizzo del concetto stesso di cinema.
Sorge spontanea una curiosità: come sarebbe stato questo film in mano a
un talentaccio come Neil Marshall?