

Red

Paul Moses è un ex agente della CIA specializzato nelle cosiddette "operazioni in nero". Vive isolato dal resto del mondo e comunica solo con pochissime persone. Quando Michael Beesley, il nuovo capo della CIA, viene a conoscenza dell'esistenza di Moses, di quello che ha fatto e degli scottanti segreti che detiene, decide di eliminarlo, mettendo sulle sue tracce un giovane killer agguerrito e iper-tecnologizzato.

Diciamo la verità, da qualche anno Bruce Willis brancola nel buio a Hollywood, rischiando di diventare insieme a Nicolas Cage il nuovo “Yes Man”
degli Studios e accettare qualunque progetto gli venga offerto. Sebbene
il rischio sia ancora reale e attuale, possiamo tuttavia tirare un
sospiro di sollievo con “Red”,
pellicola che, a giudicare dalle prime immagini mostrate, poteva
benissimo risultare un pasticcio in cui i realizzatori (il produttore Lorenzo di Bonaventura e il regista Robert Schwentke) non trovavano la giusta dose di humour e action.
Questo non avviene: l'adattamento della graphic novel di Warren Ellis e Cully
Hamner bilancia molto bene i toni, rilanciando costantemente
l'intreccio e tenendo ben stretta la curiosità di chi sta a guardare.
Il merito è anche del gruppo di ottimi attori che fa gioco di squadra,
flirtando costantemente con una recitazione decisamente sopra le righe.
Se John Malkovich è quello più gigioneggiante (ma non per questo poco irresistibile), Helen Mirren torna a sfoggiare la sua grazia dando vita a un personaggio capace di
trasformarsi in una macchina mortale (è proprio lei la più convincente
del cast). Morgan Freeman e Brian Cox interpretano i vecchi leoni della Guerra fredda, pronti a sfoggiare il
loro charm per flirtare con la Mirren. Chiude il cast il solitamente
monoespressivo Karl Urban, che nell'interpretare la nemesi del protagonista, dà vita a un ruolo interessante multi sfaccettato.
“Red” (acronimo
di Retired Extremely Dangerous) racconta di un gruppo di ex agenti
segreti a cui la CIA vuole dare la caccia: un complotto che il regista
di “Flighplan” e “Un amore all'improvviso”
(e dunque titoli tutt'altro che convincenti) realizza colpo di scena su
colpo di scena, crendo un buon prodotto di intrattenimento e spasso. E
il Bruce Willis innamorato di Mary-Louise Parker (un'altra volta prigioniera del ruolo della mezza matta di turno)
suscita una carica in più di simpatia. Non mancano spettacolari sequenze
d'azione con John Malkovich capace di centrare il pieno il razzo di un
bazooka con un proiettile.
Scorrendo leggero tra tensione e azione, “Red” prosegue in quel binario in cui negli ultimi mesi si sono già avventurati Tom Cruise e Cameron Diaz in “Innocenti bugie” (qui la nostra recensione),
ironizzando e riflettendo anche sui soliti temi del genere: i segreti
del governo e la paranoia di essere costantemente spiati (messa in scena
in alcuni momenti irresistibili dal personaggio di Malkovich). Il film
potrebbe certamente essere l'inizio di un nuovo franchise (e Hollywood ne ha effettivamente annunciato un sequel),
eppure speriamo che la saga non spicchi il volo in sequel fotocopia e
che Bruce Willis abbia il tempo di riflettere sulla sua carriera e
tornare a mettersi alla prova, invece che vagare svogliatamente di
fronte la macchina da presa.