Non avere paura del buio

Non avere paura del buio - Locandina

Sally Hurst è una bambina introversa e solitaria appena giunta nel Rhode Island per vivere con suo padre Alex e la sua nuova compagna Kim in una villa del 19° secolo in ristrutturazione. Mentre esplora la grande residenza, Sally scopre una cantina rimasta nascosta fin dalla misteriosa scomparsa del costruttore della casa, avvenuta un secolo prima. Libera così, involontariamente, malvagie creature che vogliono trascinarla nelle oscure profondità dell'antica dimora. Sally deve convincere Alex e Kim che non si tratta di una fantasia, ma di una terribile realtà che incombe su tutti loro.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Don't Be Afraid of the Dark
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Lucky Red
DURATA
99 min.
USCITA CINEMA
13/01/2012
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2012

La piccola Sally (Bailee Madison) deve trasferirsi dal padre Alex (Guy Pearce), che sta ristrutturando una vecchia dimora fuori città. Insieme a loro c'è anche la nuova fidanzata dell'uomo, Kim (Katie Holmes). I rapporti tra la donna e la bambina all'inizio non sono idilliaci, e la presenza di un padre distratto dal troppo lavoro certamente non aiuta. La bambina poi comincia a dare segni di disagio nei confronti della vecchia magione, che nasconde orribili segreti. Sally inizia ad essere sempre più spaventata dal buio in particolar modo dopo che viene scoperta una cantina nascosta, dove sembrano annidarsi entità malevole decise a perseguitare la piccola.

Dimenticate il gore più efferato, gli effettacci truculenti, i colpi di scena gratuiti e il sangue profuso senza risparmiarsi. Per questo bell'horror – ma forse sarebbe più appropriato parlare di melodramma dark – voluto fortemente da Guillermo del Toro e diretto da Troy Nixey si torna all'antico, alle coordinate più nobili del genere. Come nelle migliori opere della letteratura e del cinema gotico, ad essere fondamentale in questo “Non avere paura del buio" è l'atmosfera oscura, tetra, ipnotica che l'ambientazione restituisce. Il lavoro di scenografia di Roger Ford nel ricostruire una casa antica che rimandi direttamente alla bellezza dei setting dei film della Hammer è ammirevole, ed è il cuore pulsante e insieme elegante dell'intero progetto. Allo stesso modo la fotografia di Oliver Stapleton e le musiche suadenti di Marco Beltrami e Buck Sanders contribuiscono a creare il giusto tono per irretire l'attenzione del pubblico senza per forza farlo saltare sulla sedia.

Già, perché il film convince e molto per la sua parte melodrammatica, e questo pare essere l'intento dei realizzatori fin dalle primissime sequenze. L'influenza specifica di del Toro si fa sentire nel tono elegiaco di alcune scene, nell'eleganza della visione ed in un riuscire a tratteggiare l'infanzia in maniera sempre precisa. Nixey però, all'esordio nel lungometraggio, dimostra una sua sicurezza nel padroneggiare la materia, non eccede nel melodramma – difetto che del Toro invece possiede – e costruisce un film malinconico e affascinante. Se alcuni difetti vanno trovati a “Non avere paura del buio”, possiamo rintracciarli in una parte centrale meno ritmata del bell'inizio e dell'avvincente finale, e nella performance insolitamente piatta di Guy Pearce, alle prese con il personaggio che probabilmente soffre di maggiori stereotipi nella sua costruzione narrativa. Bene invece sia Katie Holmes che la giovane Bailee Madison, una volta tanto non la solita bambina carina e monodimensionale.

Finalmente un bel film d'atmosfera, dove le ombre negli angoli oscuri delle stanze e i sussurri contano più dei trucchi o degli effetti mirabolanti. “Non avere paura del buio” non farà di certo saltare gli spettatori sulla poltrona del cinema, ma regala suggestioni profonde e momenti di ottimo cinema. Un piccolo ritorno all'antico, prezioso e convincente.

di Adriano Ercolani