L'amore all'improvviso - Larry Crowne
Quando l'affascinante Larry Crowne (Tom Hanks) viene inspiegabilmente licenziato dal suo lavoro nella compagnia big box, capisce che è arrivato il momento di fare dei cambiamenti nella sua vita. Fortemente indebitato e senza sapere che fare, ritorna al college dove si unisce ad un gruppo di studenti che si spostano in scooter e comincia a prendersi una cotta per l'insegnante del corso per imparare a parlare in pubblico, Mercedes Tainot (Julia Roberts).
Nonostante sia un impiegato modello nel grande magazzino dove lavora, Larry Crowne (Tom Hanks)
viene licenziato a causa della riduzione dei costi che l'azienda è
costretta a mettere in atto. Visto che uno dei fattori che hanno
determinato il suo allontanamento è la sua mancata carriera
universitaria, l'uomo decide di iscriversi al college per colmare le sue
lacune. Qui scoprirà un gruppo di giovani entusiasti che lo aiuta ad
inserirsi nell'ambiente universitario, ma soprattutto a fronteggiare la
crisi economica in cui si viene a trovare. E poi una delle insegnanti
dei suoi corsi è l'affascinante ma scorbutica professoressa Tainot (Julia Roberts), che sta passando un periodo tutt'altro che felice con suo marito Dean (Bryan Cranston). Insomma, anche nelle avversità Crowne troverà più di un motivo per darsi da fare…
Tom Hanks è l'attore che più di tutti negli ultimi trent'anni ha raccolto il testimone lasciato dai vari James Stewart, Gary Cooper e soprattutto Spencer Tracy,
ed è diventato il simbolo dei valori americani più saldi e patriottici.
In un periodo economicamente difficile come quello che gli Stati Uniti
stanno attraversando, Hanks ha scelto la via della parabola alla Frank Capra per raccontarci che la crisi può essere affrontata con l'ottimismo, con
la solidarietà, con lo spirito pratico e l'animo limpido che
ha contraddistinto i momenti più folgoranti della sua grande carriera.
Questa sua seconda opera da regista ha dunque veramente così sorpreso,
anzi spiazzato la critica e il pubblico statunitensi? Oppure più
semplicemente si è diventati ormai troppo disillusi per essere ancora
affascinati da una “favola” dallo stampo prettamente classico? “Larry Crowne”
non è certamente un film che spicca per qualità cinematografiche
ammirevoli o per la freschezza di storia e dialoghi. Però ha un grande
pregio: è un lungometraggio sincero, e alla fine l'ottimismo che trasmette non è zuccheroso ma saggio. Hanks e il suo personaggio non risolvono problemi più grandi di loro,
semplicemente li affrontano con l'equilibrio interiore di chi non si
lascia schiacciare dagli eventi. Come attore il buon vecchio grande Tom
comincia a lasciar trasparire che il tempo è passato anche per lui. Però
quando si tratta di dare orgoglio, dignità e voce all'uomo comune,
nessuno è capace quanto lui. Stesso discorso per Julia Roberts: non
propone una variazione alla sua gamma di interpretazioni da anni, però
poi quando sorride e il volto le si illumina ti ricordi quanto carisma e
fascino possieda questa attrice. Valore aggiunto poi del film è la
presenza di Bryan Cranston, uno di quegli interpreti a cui basta una
scena per far arrivare al pubblico la sua bravura.
Scritto dallo stesso regista/protagonista insieme a Nia Vardalos, “Larry Crowne” non merita a nostro avviso la stroncatura netta che gli è stata riservata in America, tutt'altro: si tratta di cinema di sentimenti e dal messaggio populista (aggettivo inteso nel senso migliore del termine), di quello che si
faceva un tempo ma le cui coordinate rimangono a nostro avviso ancora
oggi ancora efficaci.