In amore, niente regole

In amore, niente regole - Locandina

Jimmy 'Dodge' Connelly, leggenda del football americano, è ora proprietario di una squadra dal ruolino non troppo vittorioso. Deciso a risollevare le sorti della sua formazione, Dodge convince Carter Rutherford, promessa del football ai tempi del college ed eroe della I Guerra Mondiale, a giocare per lui. Tuttavia, se in campo i due stanno dalla stessa parte, fuori Connelly e Rutherford diventano acerrimi rivali per conquistare il cuore della bella giornalista Lexie Littleton.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Leatherheads
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
USCITA CINEMA
11/04/2008
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2008
Questo suo ultimo “Leatherheads” arriva puntuale a testimoniare la sua raggiunta maturità autoriale, in quanto è stato ideato e realizzato sia per fare i conti col cinema del passato, coi “miti” a cui George Clooney è stato paragonato da sempre, sia con la sua vena cinefila sempre accurata, senza però tralasciare lo spirito “liberal” e fortemente democratico che anima la maggior parte del suo lavoro.

Partiamo dal Clooney attore: finalmente il nostro si confronta esplicitamente con i grandi degli anni '30 e '40 a cui è stato spesso accostato, e cioè Cary Grant e soprattutto Clark Gable; il suo personaggio, il giocatore di football a fine carriera Jimmy “Dodge” Connelly è il classico guascone pieno di fascino, il “tipo fisso” delegato ai grandi attori del passato, e che in “Leatherheads” viene reinterpretato dal protagonista con un'aderenza ed un'ironia davvero convincenti. Ma Clooney dimostra di essere anche un regista che ama i grandi di quel periodo, ed ecco che il suo film risulta un omaggio preciso ma non sterile a maestri come Frank Capra, Ernst Lubitsch ed anche Preston Sturges.

Quello che però non rende questa pellicola un semplice,a affettuoso omaggio a quel periodo e quel modo di fare cinema è la volontà costante dell'autore di raccontare l'America nelle sue contraddizioni, ed attraverso quelle passate a provare a fare luce anche su quelle odierne; ed ecco allora che questo lavoro si riempie anche di una riflessione sotterranea ma sempre presente sulla responsabilità dei media nei confronti della gente, sul rapporto tra fama e realtà, ed addirittura sul pericolo sempre presente di dimenticare i momenti di crisi che l'America ha vissuto e passato - non dimentichiamo che la storia è ambientata ne 1925, quindi alla vigilia della Grande Depressione.
Costruito con estrema coerenza come un omaggio alla “screwball comedy” del periodo d'oro di questo genere, “In amore niente regole” (questo il titolo italiano che avremmo voluto non citare…) è anche un lungometraggio dalla confezione sontuosa, a partire dalla fotografia smaltata di Newton Thomas Siegel fino alle musiche meravigliose di Randy Newman.

E poi c'è la sceneggiatura, scritta da Duncan Brantley e Rick Reilly, che è un congegno ad orologeria perfetto per raccontare un periodo storico ed un modo di fare cinema passati ma davvero irresistibili. Già detto della nostra ammirazione per l'interpretazione di Clooney, non possiamo poi non elogiare anche una bravissima Renée Zellweger, qui molto più pimpante ed al tempo stesso misurata che in passato.
La loro coppia si dimostra davvero efficace ed effervescente, e non fa rimpiangere leggende come appunto la Cable/Colbert di “Accadde una notte” (It Happened One Night, 1934) di Capra o l'altrettanto storica Tracy/Hepburn.

Non sottovalutate “In amore niente regole” ritenendolo soltanto un omaggio cinefilo, perché sotto questo pur importantate strato si nasconde la volontà precisa e decisa di un cineasta di fare cinema intelligente, sofisticato e politicamente impegnato. Impossibile non tributare a Clooney l'ennesimo applauso.