I piu' grandi di tutti
Quindici anni fa, I Pluto, erano una rock band; energici, sboccati e provinciali come da tradizione del rock. Da una piccola cittadina industriale sul litorale toscano, avevano girato in lungo e largo il circuito alternativo nazionale, inciso un paio di album, e piazzato anche un brano in uno noto spot televisivo. Maurilio detto Mao era il cantante, Sabrina la bassista, Loris il batterista e Rino il portentoso chitarrista. Poi, sempre secondo tradizione, i quattro litigarono e si persero di vista; ognuno in fondo perso dietro ai fatti suoi, come direbbe Vasco. La memoria di quell'esperienza avventurosa e sfrenata sembra essersi perduta per sempre, nessuno ha pi idea di chi fossero "I Pluto". Finch un giorno, Loris il batterista, non si vede recapitare una sorprendente e-mail...
La prima cosa che si apprezza guardando “I più grandi di tutti” è la credibilità dei Pluto,
la band protagonista di questa storia. Il messaggio “possiamo chiudere
con il passato, ma il passato non chiude con noi”, tanto caro sia al
cinema d'autore che a quello più commerciale, viene declinato a colpi di
rock in una gradevolissima commedia agrodolce firmata da Carlo Virzì.
L'opera seconda del regista riprende i toni del fratello Paolo, ovvero
l'abilità di raccontare spaccati di vita drammatici rimanendo sempre con
una smorfia di sorriso e comunicandola al pubblico. Punto vincente è l'aver scelto i volti giusti per i tanti protagonisti del film, in particolare quello di Claudia Pandolfi, perfetta nei panni della bassista fuori di testa pronta a mollare la sua vita imborghesita per tornare on the road. Roja, Cocci e Cappanera fanno grande gioco di squadra, gli ultimi due in particolare si
prendono anche cura di trainare ulteriormente la musica in scena. Ed è
inevitabile non voler bene a una pellicola il cui fulcro è proprio
l'energia rock.
Non si tratta certo dell'Almost Famous italiano - e forse meno
fantascienza narrativa e più coraggio nella parte finale avrebbero
giovato al film - eppure oscillando tra commedia e dramma “I più grandi di tutti” rimane memorabile e si distacca dalla melma di commedie italiane che intasano gli schermi.
di Pierpaolo Festa