Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte I

Dopo la scomparsa di Silente, la forza distruttiva di Voldemort appare praticamente inarrestabile. Harry Potter ed i suoi due fedeli amici Ermione e Ron sono costretti scappare come fuggiaschi, braccati ovunque dalle forze oscure. La loro ultima speranza È quella di trovare e distruggere tutti gli horcrux e frenare in questo modo l'avanzata del Male. Come riuscirci quando tutto sembra ormai perduto?

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Harry Potter and the Deathly Hallows
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Warner Bros
USCITA CINEMA
19/11/2010
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2010

Ci vuole almeno un minuto prima che sul grande schermo lo zoom verso il logo della Warner Bros. faccia il suo corso completo, aprendo la settima e ultima avventura di “Harry Potter”: quello È un po' il biglietto da visita del nuovo film, anzi della prima parte del capitolo finale. La terza pellicola della saga di J.K. Rowling affidata a David Yates,
regista di stampo televisivo che si prende tutto il tempo per aiutare i
realizzatori a raddoppiare gli incassi e rispettare i fan duri a morire
nel nome della piÙ assoluta fedeltÀ al romanzo.



Ma È il ritmo cinematografico a farne le spese, con i giovani
protagonisti che finiscono per ritrovarsi nel bel mezzo di lunghissime
sequenze che si susseguono in un ciclo a ripetizione
. La loro fuga dura centoquarantasei minuti.
Se togliamo a quel numero un breve inizio divertente e spettacolare, ci
ritroviamo poi con un film il cui tracciato diventa sempre piÙ piatto.
Si continua a osservare l'orologio o a girarsi i pollici e piÙ ci si
concentra sulla lentezza, piÙ il film sembra interminabile. Yates cerca
di imitare lo stile epico di Peter Jackson de “Il Signore degli Anelli
e per questo utilizza un centinaio di set spettacolari che finiscono
per trasformarsi in stancanti panorami en passant. Il regista non osa
mai, anche se non mancano sequenze che alzano il livello di
intrattenimento: i migliori momenti vedono i tre eroi nelle strade di
Londra che cercano di infiltrarsi sotto mentite spoglie all'interno del
ministero della magia.



I tempi di Hogwarts sono finiti. Il mondo di Harry si È trasformato in
una specie di campo nazista in cui i maghi vogliono avere la supremazia
sui babbani e i mezzosangue vengono perseguitati. Temi interessanti che
perÒ rimangono in superficie per tornare allo sviluppo dell'amicizia tra
i protagonisti e all'eterna lotta tra il bene e il male. Ma a parte
qualche abbraccio in piÙ tra Hermione e Ron, e pochi momenti di
spettacolo in cui le bacchette si scontrano quasi fossero spade laser di
Star Wars”, Yates inserisce troppe dissolvenze rischiando che
la palpebra dello spettatore segua l'esempio senza perÒ riaprirsi fino
alla fine.



Se i giovani attori sono spesso spaesati e mal diretti, il cast di
contorno - composto da grandi talenti britannici, tra cui le new entry Peter Mullan e Bill Nighy - fa quel che puÒ con pochissimo spazio a disposizione. Ralph Fiennes nei panni di Voldemort continua a gigioneggiare, ma almeno lui ci prova, cosÌ come Helena Bonham Carter che si diverte a mettere paura nei panni della perfida Bellatrix.
L'intenzione iniziale della Warner era quella di convertire la pellicola
in 3D… non avrebbe funzionato affatto, dal momento che È il dinamismo
il vero elemento mancante della pellicola.



Il potteriano DOC potrebbe anche apprezzare il film, lo spettatore che
invece soffre la lentezza del ritmo vorrÀ lasciare la sala, mentre il
cinefilo che rimane fino alla fine, accarezzerÀ la fantasia di una
produzione alternativa. È questo il nostro caso. Ci siamo quindi trovati
a domandarci: e se Yates avesse ceduto il posto a uno specialista di
temi dark come Sam Raimi? E se il regista de “La casa” avesse diretto il
film con soli cinque milioni di dollari? E se da due film di cinque ore
ne avesse girato uno unico da ottantotto minuti?… Avrebbe potuto
sorprenderci con un capolavoro… ma non lo sapremo mai.




di Pierpaolo Festa