Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici
Tre amici per la pelle, frustrati nel lavoro, giungono alla conclusione che l'unica soluzione ai loro problemi è uccidere i rispettivi capi. Ovviamente ognuno di loro ucciderà il capo di un altro.
Jim (Jason Bateman), Kurt (Jason Sudeikis) e Dale (Charlie Day)
sono tre amici di lunga data che non ne possono più di essere
continuamente vessati nel lavoro dai loro rispettivi superiori. Dopo
mesi e mesi di angherie, molestie sessuali, discriminazioni di ogni
tipo, scatta la molla che li fa agire: perché non assassinarli e far
sembrare l'omicidio un banale incidente? Per metter in pratica il piano
criminoso assoldano Dean “Motherfucker” Jones (Jamie Foxx),
che dispensa loro consigli tutt'altro che illuminanti. Alla fine i tre
si mettono all'opera, scoprendo però che assassinare una persona, per
quanto la si possa odiare, non è affatto una cosa semplice…
Un film del calibro di “Come ammazzare il capo …e vivere felici” ti fa capire perfettamente perché il cinema americano medio funziona molto meglio delle altre cinematografie occidentali: si prende una formula pienamente testata del trio di amici nell'avventura fuori dagli schemi - vedi il successo di “Una notte da leoni” - si trovano delle varianti narrative che non disdegnano il politically incorrect,
si scelgono degli attori che sono perfetti per i rispettivi ruoli, a
prescindere che siano o meno star già testate al botteghino
cinematografico. Sistemate tutte queste componenti adoperando prima di
tutto la lucidità produttiva, si realizza un film decisamente riuscito nel suo essere mero intrattenimento comico.
Il volto assolutamente comune di Bateman (ancora una volta
convincente), Sudekis e Day risulta fin dalle primissime scene
pienamente funzionale per tre figure comunissime, capaci però di momenti di comicità acidissima e soavemente volgare che davvero colpiscono nel segno. Per il resto la sceneggiatura dosa con attenzione i ritmi e le trovate comiche, e la regia di Seth Gordon mette il tutto in scena con la dovuta professionalità.
Se un difetto si può trovare a “Horrible Bosses” (questo il titolo originale), è che avendo a disposizione per le parti dei malefici capi, attori di talento come Kevin Spacey, Colin Farrell e una Jennifer Aniston tremendamente sexy in questo film, un lavoro di maggiore definizione
dei loro tipi fissi avrebbe probabilmente aumentato la carica eversiva e
la comicità sulfurea di alcune situazioni. Per il resto però il film,
che vale la pena ricordarlo è costato soltanto 35 milioni di dollari,
cifra irrisoria per gli standard hollywoodiani, è un susseguirsi
di momenti divertenti inseriti in un contesto che rende le tre figure
principali molto vicine allo spettatore, quindi più facilmente
avvicinabili a livello empatico.
Alla fine della proiezione ci si accorge che si è riso di gusto, e
molto, sull'ipocrisia e sui cattivi costumi della middle-class
statunitense. Insomma, “Come ammazzare il capo… e vivere felici” è un film da vedere, sicuramente una delle commedie più frizzanti e acide dell'estate cinematografica.