
L'italiano medio di Maccio Capatonda: una cosa seria da morire dal ridere
L'italiano medio di Maccio Capatonda: una cosa seria da morire dal ridere
Tanto spassoso quanto in grado di declinare con intelligente cattiveria la sua comicità. Era solo questione di tempo prima che qualcuno offrisse a Maccio Capatonda (Marcello Macchia) l'occasione di approdare sul grande schermo con un film tutto suo, un lungometraggio che ha scritto, diretto e interpretato e che adesso arriva nelle sale.
"Il primo giorno sul set di Italiano medio il cuore mi batteva a tremila - dice Capatonda mantenendo un'espressione molto seria - La paura era che la prima parte del film non facesse ridere a causa della serietà del personaggio di Giulio Verme, ecco perché abbiamo cercato di renderlo tanto serio quanto estremo".
Lo affiancano i compagni di sempre, Herbert Ballerina (al secolo Luigi Luciano) e Ivo Avido (Enrico Venti), che raccontano il modus operandi di Maccio e la gerarchia sul set: "Cerchiamo di dare suggerimenti e arrivare a delle conclusioni insieme. Poi lui mette l'ultima parola come è giusto che sia". L'unico difetto di Maccio regista? Risponde Ivo Avido: "Affida delle parti impegnative a degli attori che potrebbero non essere in grado... guarda caso succede sempre con gli stessi due attori".
Italiano medio, in uscita il 29 gennaio, è distribuito da Medusa Film.
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La recensione di Italiano medio