Versarsi addosso un'intera bottiglia di Porto. Questo l'ultimo passo per essere accolti al Riot Club, la setta universitaria costituita da figli di papà, uomini già potenti alla nascita. I futuri leader con chiavi in mano per qualunque porta della società, anche quelle che normalmente è proibito aprire.
Il fascino British celebra il lato oscuro e malvagio dei giovani della upper class. Sam Claflin, Max Irons e Douglas Booth, i tre protagonisti di Posh ne parlano ai microfoni di Film.it, invitati ad aprirsi un po' di più sull'elemento essenziale del Riot Club: l'alcool.
“Ci sono le sette che si battono per le giuste cause e poi c'è il Riot Club: nel film esaminiamo un modello molto particolare di 'valori'” - dice Max Irons, che nel film è forse l'animo più sensibile dei membri del club. Quello più sensibile e quello più debole.
A seguire gli highlight della conversazione:
00.20 – Gli attori e la sensazione di fascino e disgusto provata per i loro personaggi
01.40 – Il tasso alcolico e aggressivo dei protagonisti di Posh
02.40 – Al pub con gli attori: “Ecco cosa ordiniamo da bere”
03.40 – Posh ovvero l'anti Attimo fuggente
Ecco l'intervista completa: