Ben Affleck nei panni di un contabile al servizio della malavita. Un tipo misterioso con un suo codice morale. Un uomo affetto da una forma di autismo meno visibile rispetto a quella di Dustin Hoffman in Rain Man, ma altrettanto geniale. E allo stesso tempo un esperto nel combattimento corpo a corpo e nell'uso delle armi da fuoco.
E' così che lo vediamo nel thriller The Accountant, circondato da giganti del cinema come John Lithgow, J.K. Simmons e Jeffrey Tambor e affiancato da Anna Kendrick, compagna di fuga nel momento in cui vengono inseguiti da criminali e sicari spietati.
A seguire vi mostriamo l'intervista esclusiva all'attore e ad Anna Kendrick, protagonisti che abbiamo incontrato a Londra in occasione della première europea di The Accountant:
"E' sempre più raro trovare film così - ci racconta Affleck - Questo non è un sequel, non è basato su altro materiale. Nasce da un'idea originale. Il problema di Hollywood oggi è che tende a ripetersi un po'. Della serie: 'questo film funziona, fatene un altro simile'. L'originalità non è sempre ricompensata. Io credo invece che il pubblico non aspetti altro. Ecco perché ho voluto interpretare questo film".
E' così che lo vediamo nel thriller The Accountant, circondato da giganti del cinema come John Lithgow, J.K. Simmons e Jeffrey Tambor e affiancato da Anna Kendrick, compagna di fuga nel momento in cui vengono inseguiti da criminali e sicari spietati.
A seguire vi mostriamo l'intervista esclusiva all'attore e ad Anna Kendrick, protagonisti che abbiamo incontrato a Londra in occasione della première europea di The Accountant:
"E' sempre più raro trovare film così - ci racconta Affleck - Questo non è un sequel, non è basato su altro materiale. Nasce da un'idea originale. Il problema di Hollywood oggi è che tende a ripetersi un po'. Della serie: 'questo film funziona, fatene un altro simile'. L'originalità non è sempre ricompensata. Io credo invece che il pubblico non aspetti altro. Ecco perché ho voluto interpretare questo film".
Affleck ribadisce che questo è il ruolo più complesso di tutta la sua carriera: "Ho fatto ricerche su persone affette da autismo, e ho voluto imparare il più possibile per essere vero, rispettoso e umile. Ho studiato al massimo per fare giustizia alla loro condizione in un film che è divertente ma anche radicato nella realtà".
Il personaggio ha tutte le potenzialità per diventare protagonista di un franchise action-thriller. La stessa cosa che è accaduta all'amico di sempre, Matt Damon, con i film di Jason Bourne. "Nella vita ho avuto diversi scontri con Matt mentre crescevamo insieme - rivela l'attore - Eravamo come fratelli, Matt era più grande di me di qualche anno e con mio fratello più piccolo (l'attore Casey Affleck, NDR) noi tre formavamo una famiglia. Quindi ci sono stati tanti scontri tra di noi, ma del resto è il modo in cui gli uomini si avvicinano tra loro. Non so perché!". Chi era però l'ultimo a rimanere in piedi? A quel punto tergiversa: "Ah questo non me lo ricordo!".
A proposito di quei giganti che dividono la scena insieme a lui in The Accountant, Affleck afferma: "Mi succede ancora di rimanere sbalordito dai colleghi che incontro. La mia carriera è iniziata con un'accelerazione, e d'un tratto sono passato dal guardare Entertainment Tonight sul mio divano a dividere la scena con gli attori che apparivano in quello show. Ci sono tante persone che stimo e fare parte di questo mondo non ha abbassato la mia ammirazione per loro. La verità è che sono sempre in ammirazione per i veri colossi di questo mondo!".
The Accountant arriva nei cinema dal 27 ottobre, distribuito dalla Warner Bros.
