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Sights of Death: la nuova vita dell'action fanta-apocalittico made in Italy

I divi di un tempo vengono a girare in Italia, ingaggiati da Monika Bacardi e Andrea Iervolino di AMBI, produttori che puntano soprattutto sulle nuove piattaforme mediatiche

25.06.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Fino a qualche anno fa un film come 2047: Sights of Death si sarebbe trovato in uno scaffale di una videoteca sotto la voce “novità del mese”, finendo in seguito ad accumulare polvere in qualche angolo remoto del locale. Oggi invece l'action fanta-apocalittico diretto da Alessandro Capone viene pompato sia in fase di produzione - con il pieno di effetti speciali e un cast di vecchie glorie di fine millennio - sia in fase promozionale. “È una cosa che non succede generalmente in Italia dove si pensa di più ai costi di produzione e si finisce per non avere budget promozionale” – ci rivela Andrea Iervolino, che insieme a Monika Bacardi ha fondato la AMBI, casa di di produzione internazionale e di distribuzione al suo primo anno di vita sui mercati esteri. 

Daryl Hannah e Rutger Hauer in S.O.D.
 
Interpretato da Stephen Baldwin, Danny Glover, Michael Madsen e dalla coppia di Blade Runner Daryl Hannah e Rutger Hauer -  tutti armati fino ai denti e pronti a farsi la guerra a vicenda - Sights of Death è destinato a iniziare la sua corsa cinematografica prima in sala, per poi correre sul serio nei vari mercati e piattaforme internazionale direct to video, VOD e televisioni. “Non vogliamo mandare il film al cinema con una grossa distribuzione 'theatrical' – dice Iervolino ai microfoni di Film.it -  Vogliamo invece fare sicuramente un'uscita italiana tecnica nelle sale che serva commercialmente ad aprire il film ai mercati successivi. Questi sono prodotti studiati per altri tipi di piattaforme: dal digitale all'home video fino alla circolazione televisiva”.
 
Nelle parole dei produttori sono molti i film destinati a "bypassare" il grande schermo o incontrarlo brevemente. Anzi, la visione futura di questo mercato è molto più complessa e ve la illustriamo nel corso di questa interessante intervista. 

Stephen Baldwin, Monika Bacardi e Andrea Iervolino alla première canadese di 2047: Sights of Death
 
GIRARE PRODUZIONI INTERNAZIONALI IN ITALIA 
 
Che peso ha dunque il mercato italiano per il vostro giro di affari? 
Circa il dieci percento, nel rientro dei costi. Non è tanto, non è nemmeno poco. Li vendiamo in tutto il mondo. È importante girarli anche in Italia, non solo per le nostre origini, ma anche perché questi attori che ingaggiamo amano venire nel nostro Paese. 
 
Dunque l'Italia può rappresentare un buon motivo per agganciare questi attori e fargli accettare l'ingaggio. Sono curioso, costano di più gli attori o le spese di produzione? 
Senza dubbio costano di più gli attori. A loro certamente fa piacere venire a girare a Roma, dove quest'anno abbiamo organizzato parte delle riprese di Sights of Death e di Hope Lost, un altro film dal cast internazionale. Il nostro scopo nel fare questi film è unire la cultura italiana alla cultura internazionale, cosa che pochi fanno oggi nel nostro Paese. In questo modo ne cogliamo tanti vantaggi: uno su tutti è quello di dare possibilità di lavoro a giovani italiani o comunque dare ai registi l'occasione di affacciarsi su un panorama internazionale. Succede ad Alessandro Capone che dopo anni di televisione italiana ha diretto Sights of Death. La stessa cosa con David Petrucci che è molto giovane e che ha diretto a Roma Hope Lost. 

Michael Madsen in una scena del film
 
AMBI E LA SCELTA DEI PROGETTI
 
Quanto lontano vedete nel futuro? Che ritmo di produzione avete in AMBI?
Stiamo correndo abbastanza. Raggiungeremo l'obiettivo di otto film all'anno di produzione nostra più altri sette di acquisizione e co-produzione. Dato che siamo distributori, dobbiamo avere più prodotto possibile. Crediamo che quindici film sia il numero giusto per il tipo di attività che svolgiamo. Questo è il nostro primo anno come produzione e distribuzione internazionale. 
 
Su cosa dunque si basa la scelta dei vostri progetti? 
Non sui nostri gusti. Ci affidiamo all'istinto. Facciamo quello che il mercato ci chiede. Quello che invece piace a noi lo faremo quando avremo più possibilità di sbagliare. 
 
Cosa il mercato non vuole oggigiorno secondo voi? 
Purtroppo non vuole più film drammatici. Succede in tutto il mondo, ad eccezione di alcuni rari casi di film che vincono dei grandi premi e diventano commerciali. L'altra grande difficoltà è fare commedie internazionali, perché è molto difficile azzeccare un registro di commedia in grado di superare le barriere culturali. Più facile produrle e distribuirle a livello locale.  

Qui il trailer di 2047: Sights of Death:

 
OPPORTUNITA' E VANTAGGI AL TEMPO DELLA CRISI
 
Gli Studios limitano i rischi di investimento a zero dunque, a proposito della vostra penultima affermazione, vorrei chiedervi quanto rischio rappresentano queste vostre produzioni?
Cerchiamo sempre di limitare il rischio. Il mercato cambia ogni sei mesi oggi e ti impone la necessità di adattarti e cambiare. Pensiamo alla modalità di distribuzione di un film, che è cambiata totalmente negli ultimi dieci anni: prima c'erano in Italia un milione di schermi, oggi sono appena qualche migliaio. Chissà, forse tra dieci anni diventeranno cinquecento. Detto questo il cinema non precipiterà. Non crediamo sia una cosa negativa. Anzi, si tratta di un'opportunità. 
 
Quali nuove opportunità esattamente?
Le opportunità bisogna pensarle e cercarle. Pensiamo alla TV italiana che fino a qualche anno fa aveva appena sei canali. Dunque sei possibilità di vendere un prodotto all'unico migliore offerente. Naturalmente a caro prezzo. Oggi i prezzi si sono abbassati ma ci sono almeno trenta o quaranta canali da sfamare che cercano prodotto in continuazione. La stessa cosa vale per internet: il mercato DVD è praticamente morto, ma sono nate centinaia di piattaforme online il cui fatturato aumenta di anno in anno. Ecco, non è una crisi, piuttosto un riadattamento del prodotto.
 
Qual è però il margine di originalità di questi film? 
Direi che diamo possibilità maggiori a prodotti che normalmente non arriverebbero sul mercato. E funziona. Ce ne è abbastanza dunque di originalità perché questi film conquistano un pubblico che al cinema, data la mancanza di spazio, non arriverebbero mai a conquistare. 
 
2047 - Sights of Death è quasi un film supermacho. Credete in storie incentrate su personaggi femminili?
Risponde Monika Bacardi: Lo scorso anno abbiamo co-prodotto Come il vento con Valeria Golino e ne siamo fieri. Se trovi un'attrice dalla grande presenza sei a metà dell'operazione. I tempi cambiano, bisogna creare un rapporto di grande collaborazione tra uomini e donne già nella fase di ideazione di un film. Questo ci permetterà di dare vita a importanti storie guidate e incentrate totalmente su personaggi femminili. 

Rutger Hauer e un'arma poco futuristica...
 
IL FUTURO DEL CINEMA TASCABILE
 
Da produttori e distributori, qual è dunque la vostra previsione come accessibilità del prodotto cinematografico? In altre parole guarderemo film soprattutto sui tablet? 
Siamo già nel futuro. Oggi i giovani vedono i film sui cellulari o sull'iPad. Un'intera generazione under 20 continuerà questa modalità di visione anche a trent'anni. Andrà sempre di più così. Ci sarà più diversificazione del prodotto e dunque più opportunità di lavoro. 
 
C'è proprio zero speranza sulla sopravvivenza delle sale cinematografiche?
Ce ne saranno poche, sarà come andare a teatro. Andare in sala costerà molto di più e accadrà solo per film di grande intrattenimento. Succede già in alcuni mercati stranieri, dove il “theatrical” è una cosa di lusso: paghi una trentina di dollari tra biglietto di ingresso e catering. Vedi un film su uno schermo enorme e mangi. E allora forse il grande pubblico penserà che vale la pena andare in sala. 

 
NEL LISTINO AMBI ANCHE MARCO RISI E AL PACINO
 
Tra i vostri film c'è anche Tre tocchi, il nuovo lavoro di Marco Risi...
Lo distribuiremo in Italia in autunno. Ci è piaciuto subito perché è un nuovo sguardo nello star system. La storia mette a confronto una grande star del cinema con altri giovani attori dei quali scopriremo lo stile di vita. 
 
Naturalmente il titolo del vostro listino che risalta più agli occhi è The Humbling, diretto da Barry Levinson e interpretato da Al Pacino. Un gran bel duo...
Questo lo abbiamo girato a New York e intendiamo distribuirlo in maniera dignitosa anche nei cinema. Perché Pacino interpreta un personaggio che non ha mai fatto prima. Quando un attore arriva alla sua età non pensa tanto ai soldi, in realtà cerca nuove sfide e personaggi che non ha mai interpretato in passato. Ecco, è un ruolo drammatico e molto introspettivo. 
 
2047: Sights of Death, in uscita il 24 luglio, è distribuito dalla Ambi Pictures Company
 
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